2013-02-28 15:48:40

Il segretario generale del Cec: enorme contributo di Benedetto XVI all’unità dei cristiani


Profonda gratitudine a Benedetto XVI per il suo contributo all'unità dei cristiani e per il ministero petrino fin qui svolto è stata espressa dal segretario generale del World Council of Churches (Consiglio ecumenico delle Chiese, Cec o Wcc) reverendo Olav Fykse Tveit, in una lettera indirizzata al Papa in occasione dell'ultima udienza generale svoltasi mercoledì. «In occasione delle Sue dimissioni dalla Sede Apostolica di Roma e del ministero petrino — scrive Fykse Tveit, che è alla guida di una organizzazione di 349 fra Chiese e comunità religiose per una rappresentanza di milioni di cristiani di un centinaio di Paesi, ricorda L’Osservatore Romano — noi del movimento ecumenico ci soffermiamo a ricordare i Suoi numerosi contributi alla vita della Chiesa e del mondo e Le auguriamo ogni bene mentre prosegue il suo ministero di preghiera e di meditazione». Rendendo omaggio all’immenso contributo offerto dal Papa all'unità dei cristiani, Tveit ha ricordato come Benedetto XVI conosca molto bene il Consiglio ecumenico delle Chiese essendo stato membro tra la fine degli anni ‘60 e agli inizi degli anni ‘70 del secolo scorso della commissione del Cec, Fede e Costituzione, come professore cattolico di teologia all’università di Tubinga. «Analizzando tutto il suo servizio alla Chiesa da una prospettiva ecumenica — prosegue Tveit — il World Council of Churches è estremamente grato per la Sua immensa e profonda dedizione alla ricerca dell’unità dei cristiani come un modello per l’unità di tutta l’umanità».

Nella lettera, ricordando i benefici ricevuti dal Cec per mezzo del ministero di Benedetto XVI, si esprime anche ringraziamento per il sostegno dato agli incontri fra rappresentanti cattolici e il Cec, in particolare, al gruppo misto di lavoro tra la Chiesa cattolica e il Consiglio ecumenico delle Chiese, alla commissione Fede e Costituzione, alla commissione sulle Missioni nel mondo e l’evangelismo, così come alle numerose iniziative indipendenti promosse dal Global Christian Forum. Il segretario generale del Cec ha anche fatto riferimento ai suoi precedenti incontri con Benedetto XVI a Roma, nel 2010, e in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la pace ad Assisi, nel 2011. «Le nostre conversazioni — prosegue la lettera di Fykse Tveit — mi hanno lasciato con la convinzione dell’importanza di rafforzare le relazioni già forti che consentono ai cristiani di varie confessioni di pregare insieme, lavorare e dedicarsi insieme all’unità nella fede».

Inoltre, il segretario generale del Cec ha tenuto a sottolineare che la stretta collaborazione di Benedetto XVI con l’allora presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, cardinale Walter Kasper, abbia ispirato importanti capitoli nel pensiero ecumenico e la raccolta dei frutti del dialogo è proseguita nella sua cooperazione con l’attuale presidente del dicastero, il cardinale Kurk Koch. «È stato durante il Suo pontificato — si legge ancora nella lettera — che la commissione Fede e Costituzione nel suo testo condiviso “La Chiesa verso una visione comune” ha posto la seguente domanda: “Se secondo la volontà di Cristo le attuali divisioni vengono superate, come si può intendere ed esercitare un ministero che serva ad alimentare e promuovere l’unità della Chiesa a livello universale?”. Per tutto il suo pontificato Lei ha cercato di vivere quotidianamente in risposta a tale domanda». «La Chiesa: verso una visione comune» è il secondo documento detto di "convergenza" nella storia ultracentenaria della commissione Fede e Costituzione, composta non solo da rappresentanti delle comunità membro del Cec, ma anche da chi non ne fa parte, come la Chiesa cattolica. Anche in occasione della rinuncia al papato, annunciata l’11 febbraio scorso, il reverendo Tveit aveva espresso l’apprezzamento per l’impegno profuso in questi anni dal Papa. «Dobbiamo rispettare pienamente la decisione di Sua Santità. Con profondo rispetto — aveva dichiarato il segretario generale del Cec — abbiamo visto come egli abbia preso la responsabilità e i pesi del suo ministero in età avanzata, in un momento molto impegnativo della Chiesa. Esprimo tutto il mio apprezzamento per il suo amore e per l’impegno speso per la Chiesa e il movimento ecumenico. Chiediamo a Dio che lo benedica in questo momento e in questa fase della sua vita e che guidi e benedica anche la Chiesa cattolica romana in questo tempo importante di transizione».







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