Il segretario generale del Cec: enorme contributo di Benedetto XVI all’unità dei cristiani
Profonda gratitudine a Benedetto XVI per il suo contributo all'unità dei cristiani
e per il ministero petrino fin qui svolto è stata espressa dal segretario generale
del World Council of Churches (Consiglio ecumenico delle Chiese, Cec o Wcc) reverendo
Olav Fykse Tveit, in una lettera indirizzata al Papa in occasione dell'ultima udienza
generale svoltasi mercoledì. «In occasione delle Sue dimissioni dalla Sede Apostolica
di Roma e del ministero petrino — scrive Fykse Tveit, che è alla guida di una organizzazione
di 349 fra Chiese e comunità religiose per una rappresentanza di milioni di cristiani
di un centinaio di Paesi, ricorda L’Osservatore Romano — noi del movimento ecumenico
ci soffermiamo a ricordare i Suoi numerosi contributi alla vita della Chiesa e del
mondo e Le auguriamo ogni bene mentre prosegue il suo ministero di preghiera e di
meditazione». Rendendo omaggio all’immenso contributo offerto dal Papa all'unità dei
cristiani, Tveit ha ricordato come Benedetto XVI conosca molto bene il Consiglio ecumenico
delle Chiese essendo stato membro tra la fine degli anni ‘60 e agli inizi degli anni
‘70 del secolo scorso della commissione del Cec, Fede e Costituzione, come professore
cattolico di teologia all’università di Tubinga. «Analizzando tutto il suo servizio
alla Chiesa da una prospettiva ecumenica — prosegue Tveit — il World Council of Churches
è estremamente grato per la Sua immensa e profonda dedizione alla ricerca dell’unità
dei cristiani come un modello per l’unità di tutta l’umanità».
Nella lettera,
ricordando i benefici ricevuti dal Cec per mezzo del ministero di Benedetto XVI, si
esprime anche ringraziamento per il sostegno dato agli incontri fra rappresentanti
cattolici e il Cec, in particolare, al gruppo misto di lavoro tra la Chiesa cattolica
e il Consiglio ecumenico delle Chiese, alla commissione Fede e Costituzione, alla
commissione sulle Missioni nel mondo e l’evangelismo, così come alle numerose iniziative
indipendenti promosse dal Global Christian Forum. Il segretario generale del Cec ha
anche fatto riferimento ai suoi precedenti incontri con Benedetto XVI a Roma, nel
2010, e in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la pace ad Assisi, nel
2011. «Le nostre conversazioni — prosegue la lettera di Fykse Tveit — mi hanno lasciato
con la convinzione dell’importanza di rafforzare le relazioni già forti che consentono
ai cristiani di varie confessioni di pregare insieme, lavorare e dedicarsi insieme
all’unità nella fede».
Inoltre, il segretario generale del Cec ha tenuto a
sottolineare che la stretta collaborazione di Benedetto XVI con l’allora presidente
del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, cardinale Walter
Kasper, abbia ispirato importanti capitoli nel pensiero ecumenico e la raccolta dei
frutti del dialogo è proseguita nella sua cooperazione con l’attuale presidente del
dicastero, il cardinale Kurk Koch. «È stato durante il Suo pontificato — si legge
ancora nella lettera — che la commissione Fede e Costituzione nel suo testo condiviso
“La Chiesa verso una visione comune” ha posto la seguente domanda: “Se secondo la
volontà di Cristo le attuali divisioni vengono superate, come si può intendere ed
esercitare un ministero che serva ad alimentare e promuovere l’unità della Chiesa
a livello universale?”. Per tutto il suo pontificato Lei ha cercato di vivere quotidianamente
in risposta a tale domanda». «La Chiesa: verso una visione comune» è il secondo documento
detto di "convergenza" nella storia ultracentenaria della commissione Fede e Costituzione,
composta non solo da rappresentanti delle comunità membro del Cec, ma anche da chi
non ne fa parte, come la Chiesa cattolica. Anche in occasione della rinuncia al papato,
annunciata l’11 febbraio scorso, il reverendo Tveit aveva espresso l’apprezzamento
per l’impegno profuso in questi anni dal Papa. «Dobbiamo rispettare pienamente la
decisione di Sua Santità. Con profondo rispetto — aveva dichiarato il segretario generale
del Cec — abbiamo visto come egli abbia preso la responsabilità e i pesi del suo ministero
in età avanzata, in un momento molto impegnativo della Chiesa. Esprimo tutto il mio
apprezzamento per il suo amore e per l’impegno speso per la Chiesa e il movimento
ecumenico. Chiediamo a Dio che lo benedica in questo momento e in questa fase della
sua vita e che guidi e benedica anche la Chiesa cattolica romana in questo tempo importante
di transizione».