Egitto: le Chiese cristiane abbandonano "l'inutile" dialogo con il presidente
"Le Chiese ortodossa, cattolica ed evangelica hanno declinato l'invito all'ottava
sessione di dialoghi organizzata dal presidente Mohamed Morsi". Lo conferma all'agenzia
AsiaNews padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana. La riunione
si è svolta lo scorso 26 febbraio al Cairo. Ad essa hanno partecipato solo alcuni
leader dell'opposizione. I colloqui fanno parte dei tentativi del leader islamista
di cercare consensi fra i rappresentanti della minoranza cristiana e l'opposizione
non islamica. In un comunicato pubblicato sul quotidiano egiziano Le Messager i delegati
delle tre Chiese si "scusano per la mancata partecipazione alla sessione di incontri,
ma per ora desiderano evitare qualsiasi ruolo attivo nella vita politica e come richiesto
dallo stesso presidente offrono i loro digiuni e preghiere per il successo dei dialoghi".
Padre Greiche, autore del comunicato, spiega che le la minoranza cristiana non "vuole
boicottare l'offerta del presidente", ma si avvale del diritto a non partecipare alle
sessioni, giudicate già in passato "prive di spunti utili" a un vero dialogo fra le
parti. Gli incontri organizzati dal presidente islamista sono iniziati nel settembre
2012 dopo le oceaniche manifestazioni contro i Fratelli Musulmani accusati di voler
instaurare un nuovo regime, islamizzando la società e permettendo ai salafiti, ma
anche a semplici criminali, di compiere soprusi contro la comunità cristiana. L'ultimo
caso di riguarda una sparatoria avvenuta ieri davanti alla chiesa di San Giorgio nel
quartiere cristiano di Dishna nella città di Qena (Alto Egitto). Un uomo ha sparato
con un'arma automatica contro l'edificio religioso crivellandolo di proiettili. Per
il momento non si registrano feriti, ma il caso ha scatenato il panico fra i residenti
cristiani. Questi era pregiudicato e condannato a 25 anni di carcere. (R.P.)