Almeno 37 vittime, di cui dieci civili, e 70 feriti: sono pesanti i primi bilanci
diffusi dai media congolesi dopo gli scontri in corso da due giorni nel territorio
di Rutshuru tra l’esercito regolare e un gruppo armato noto come Alleanza dei patrioti
per un Congo libero e sovrano (Apcls). I combattimenti si sono concentrati attorno
alla località di Kitshanga, a 80 km da Goma, capoluogo del Nord Kivu (est). L’emittente
locale Radio Okapi ha riferito che le Forze armate regolari congolesi (Fardc), che
hanno perso sette soldati, avrebbero ripreso il controllo della località. Oggi - riferisce
l'agenzia Misna - colpi d’arma da fuoco sporadici si sono fatti sentire alle porte
di Kitshanga, dove almeno dieci civili hanno perso la vita e una sessantina ha riportato
ferite; una trentina di abitazioni sarebbe stata incendiata. Circa 3000 persone avrebbero
abbandonato la propria abitazione per trovare rifugio nei pressi di una base locale
della Missione Onu in Congo (Monusco). Testimoni locali hanno raccontato che i miliziani
dell’Apcls avrebbero tentato mercoledì di attaccare un campo di sfollati a Kayé, che
ospita cittadini congolesi rientrati dal Rwanda, accusandoli dell’uccisione di uno
dei loro capi. L’assalto sarebbe stato bloccato dall’esercito regolare, dando il via
ai combattimenti durati 48 ore. Attivi nel Nord Kivu dal 2011, i ribelli dell’Apcls
ambiscono al controllo di miniere di cassiterite. Dal mese scorso i suoi uomini si
sarebbero concentrati all’est di Kitshanga mentre le Fardc controllona la parte occidentale
della località. I pesanti scontri si sono verificati a pochi giorni dalla firma ad
Addis Abeba di un accordo regionale per l’Est del Congo, che prevede la creazione
di una “brigata di intervento” di sostegno alla Monusco, che verrà dispiegata al confine
col Rwanda per “imporre la pace”. Lo scenario già instabile del Nord Kivu è ulteriormente
complicato da una scissione all’interno della ribellione del Movimento del 23 marzo
(M23): due ali in rivalità si sono riposizionate attorno a Rutshuru, alimentando la
paura tra i civili per possibili nuove violenze. Proprio oggi il capo militare dell’M23
Sultani Makenga ha destituito dalle sue funzioni di coordinatore politico del movimento
Jean-Marie Runiga. (R.P.)