Castel Gandolfo si prepara ad accogliere Benedetto XVI
Si avvia dunque alla conclusione il Pontificato di Benedetto XVI. Alle 20.00 di questa
sera l’inizio della sede vacante, quando il Papa sarà già a Castel Gandolfo. E’ lì
infatti che ha scelto di trascorrere i prossimi due mesi. La partenza da Roma è prevista
intorno alle 17.00. Ad accoglierlo tra gli altri troverà il cardinale Giuseppe Bertello,
presidente del Governatorato, e il vescovo di Albano mons. Marcello Semeraro. Quindi,
Benedetto XVI si recherà nel Palazzo Apostolico, per ritirarsi in preghiera, non
prima però di aver rivolto le sue ultime parole da Pontefice, alle migliaia di persone
che stanno già arrivando da tutta la diocesi per salutarlo. Il servizio della nostra
inviata Gabriella Ceraso:
Tra poco gli
occhi del mondo saranno puntati su questa cittadina dei Castelli romani che sin dal
XVII secolo ha il privilegio di essere la residenza estiva dei Pontefici. Era il 5
maggio del 2005 quando Benedetto XVI, neoeletto, arrivando qui proprio alle ore 17.00
incontrava per la prima volta i “cari amici di Castel Gandolfo” con cui anno dopo
anno il rapporto è cresciuto in affetto e vicinanza. “Qui trovo tutto: la montagna,
il lago e vedo anche il mare ... e gente buona”: le parole pronunciate l’estate 2011
sono rimaste impresse su una targa nella piazza antistante il Palazzo apostolico.
Hanno caratterizzato circa 8 anni di presenza del Papa qui, nei giorni di festa e
di riposo. Eppure oggi al suo arrivo nulla sarà come prima. Con l’ultimo saluto di
questo pomeriggio terminerà l’esteriore visibile comunione, come l’ha chiamata il
Papa stesso, e ne inizierà una più profonda nella preghiera. Ed è proprio in preghiera
che la comunità si farà trovare: in piazza dove sono attese fino a 8.000 persone
dalle 17 avrà inizio la recita del rosario. Il parroco di Castel Gandolfo, don
Pietro Diletti:
R. - Sappiamo che il Papa si trova bene con noi e noi ci
sentiamo bene con lui. Averlo qui come concittadino, e non da Papa, ci inorgoglisce.
Siamo veramente contenti e lo accogliamo con tanto affetto e stima, anche per quello
che ha fatto, che è un atto di governo, infatti. Ha espresso grande amore verso la
Chiesa e un grande atto di umiltà e di umanità, che ha riportato la Chiesa a tanti,
che si erano un tantino allontanati.
D. – Lei andrà ad accoglierlo. Che cosa
vorrebbe dirgli?
R. – Già so quello che gli devo dire: “Grazie Santità per
la sua fede incrollabile; grazie per il suo grande amore per la Chiesa; siamo sempre
con lei”.
Andrà ad accogliere il Papa con particolare emozione anche il sindaco
di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi:
R. - Le parole non le so, perché
mi usciranno in quel momento. Lo spirito è quello di tanto, tanto affetto e comprensione
per la sua sofferenza e per il suo coraggio.
D. - Da ora in poi Castel Ganfoldo
non sarà più la stessa: i prossimi due mesi saranno mesi speciali?
R. - Saranno
mesi speciali perché la sua presenza, anche se non lo vedremo, si sentirà forte! Noi
lo stringiamo veramente in un abbraccio protettivo. Sembra assurdo per un Papa, però
io mi sento proprio di proteggerlo… Ha dimostrato di essere forte, ma anche di essere
tanto, tanto umano. E questa è una cosa bellissima!
Intanto fervono i preparativi
in una piazza piena di sole: ci sono giornalisti da tutto il mondo mescolati ai primi
fedeli che arrivano a gruppetti, intorno fiori sui bordi delle strade, bandiere e
manifesti con i colori giallo e bianco del vaticano. La parola che campeggia ovunque
è grazie Il segno più atteso sarà il suono delle campane dell’intera diocesi di Albano:
significherà l’arrivo del Papa, l’addio a Roma.
“E’ in preghiera che vogliamo
farci trovare, ci saranno canti e meditazioni”: è quanto afferma il vicario della
diocesi di Albano, mons. Franco Marando:
R. - Lo spirito
è quello di dare un saluto veramente affettuoso nel momento in cui Benedetto XVI concluderà
il suo impegno di vescovo di Roma, Successore di San Pietro. Egli “sale al monte”
- così come ha detto - e in maniera discreta, ma molto affettuosa, vogliamo essere
vicini a Lui per salutarlo, ma anche per dirgli grazie per tutta l’attenzione
che in tutti questi anni di Pontificato ha voluto manifestare concretamente verso
la nostra diocesi. Allora, invitiamo tutti fedeli della diocesi a ritrovarsi insieme
in piazza a Castel Gandolfo. Chi vuole, da Albano, potrà fare un percorso a piedi,
impegnandosi in una sorta di piccolo pellegrinaggio. Poi, alle ore 17 è previsto il
Santo Rosario, le meditazioni sono proprio tratte dai discorsi del Papa.
D.
- È Maria, come ha ribadito sempre tante volte anche in questi ultimi giorni, il punto
di riferimento…
R. - Maria non è solo il punto di riferimento e vera costante
del Magistero del Papa ma lo è stata anche nel momento stesso in cui ha annunciato
la sua volontà di rinunciare al suo mandato. Lui stesso ha detto: “Affidiamo la Chiesa
tutta a Maria”. In questo si intravede il desiderio di fare la volontà del Signore.
Non si tratta quindi di allontanarsi da un impegno, ma di continuare a servire la
Chiesa in una forma differente.
D. - Secondo lei, è anche un momento forte
della nostra Quaresima?
R. - Sicuramente. Io credo che quello che ha compiuto
il Papa sia un serio discernimento della volontà del Signore e la Quaresima ci chiama
veramente a scrollarci di dosso quella polvere che si addensa sulle pareti della nostra
anima per recuperare quella che, nella stessa Liturgia, viene chiamata “la primavera
dello Spirito”.
Tra le migliaia di persone che attenderanno questo pomeriggio
il Papa nella Piazza di Castel Gandolfo ci saranno anche tanti ragazzi, e per chi
non potrà essere presente, l’appuntamento è sul web. Il sito della Diocesi ha pensato,
infatti, di pubblicare una preghiera da pronunciare insieme quando l’elicottero papale
atterrerà sul comune dei Castelli romani. Ma quanto i giovani amano Benedetto XVI
e come hanno reagito alla sua decisione? Lo abbiamo chiesto al responsabile della
Pastorale giovanile di Albano don Antonio Scigliuzzo:
R. - All’inizio,
i nostri giovani sono stati un po’ disorientati. Si attendevano di poter celebrare
la Giornata mondiale dei Giovani con “il nostro Papa”. Lo chiamiamo con affetto “il
nostro Papa” perché, in questi anni, nel loro cuore i giovani si sono affezionati
a Benedetto XVI. I messaggi che a loro ha lasciato li hanno davvero coinvolti, in
modo particolare, li ha coinvolti poi quest’ultima sfida che ha rivolto ai giovani
di tutto il mondo: annunciare il Vangelo e annunciarlo a tutti quei ragazzi che si
sentono ancora lontani.
D. - Lei ha parlato della Giornata mondiale della Gioventù.
Quanti ragazzi ci sono stati, e che cosa custodiscono? Cosa li ha segnati di più di
questo Pontificato e dell’esperienza con Benedetto XVI?
R. - Nella Giornata
mondiale di Madrid, abbiamo portato circa 300 giovani. È stato molto bello poter condividere
con loro questo desiderio di poter incontrare il Papa, soprattutto in quella notte
tempestosa. La cosa che hanno apprezzato di più del Santo Padre è il fatto che sia
rimasto con loro. I giovani cercano un punto di riferimento forte. Di Papa Benedetto
XVI ricorderanno sicuramente l’affetto e la gioia di annunciare la fede.
D.
- In questi ultimi giorni Benedetto XVI sta insistendo tanto su questa scelta di Dio
che dà pace al di là del male che c’è nel mondo, anche questa è una sfida! Pensa che
loro l’abbiano sentita, l’abbiano fatta propria?
R. - In questo periodo, per
i giovani, la vita non è molto facile soprattutto per le tante difficoltà che ci sono
dal punto di vista del lavoro, della famiglia, sono tante le difficoltà che incontrano
per inserirsi nella società, per far sentire la loro voce. Queste sono le cose che
più li disorientano, rendendoli veramente vulnerabili di fronte ai tanti messaggi
contrari al cammino di fede. Queste cose, delle quali sono più o meno consapevoli,
certamente li stimolano a diversi interrogativi soprattutto di fronte ad un Papa che
lascia il proprio Ministero per vivere una vita di preghiera. Quale tipo di vita ci
chiede oggi il Papa? È questa la loro domanda! La preghiera è un punto fondamentale.
I giovani hanno il desiderio di mettere ordine nella propria vita, talvolta di trovare
dei punti di riferimento saldi che li rendano più consapevoli e considerano questa
scelta di preghiera una scelta “rivoluzionaria”.
D. - La loro presenza è assicurata
a Castel Gandolfo. Come vi state organizzando?
R. - Nell’orario in cui il Santo
Padre arriverà a Castel Gandolfo, la maggior parte dei ragazzi starà lavorando. Per
cui, attraverso il nostro sito internet, abbiamo pensato di vivere insieme un momento.
Nel sito lasceremo un messaggio di preghiera in modo che essi possano pregare ovunque
si trovino nel momento in cui il Papa lascerà Roma per venire a Castel Gandolfo. Con
il resto della diocesi invece ci ritroveremo proprio a Castel Gandolfo, pregheremo
insieme il Santo Rosario e vivremo un momento di preghiera e di veglia con il Papa.