Mali. Prosegue l’intervento francese: nell’Ifhogas il covo dei terroristi
Prosegue l’offensiva della Francia, coadiuvata dall’esercito maliano e dalle truppe
inviate dal Ciad, nel nord del Mali, e precisamente nel massiccio dell’Ifoghas, dove
si trova “il rifugio dei terroristi”, come ha annunciato il ministro della Difesa
francese, Jean-Yves Le Drian. Stando a quanto riferito, ci sarebbero molti morti tra
i jihadisti, mentre si starebbe entrando nella fase più delicata dell’intervento che
“non si concluderà finché il settore non sarà completamente liberato”. Un altro fronte
aperto, precisa Misna, si trova nel nordest, a In-Farah, non lontano dal confine con
l’Algeria e dove gli elicotteri di Parigi stanno bombardando posizioni del Movimento
arabo dell’Awazad, mentre a Gao si registra un lento ritorno alla normalità. E mentre
la Francia chiede alle autorità locali di attuare il proprio impegno in favore dei
diritti umani e della lotta contro l’impunità prima che si riunisca a Ginevra il Consiglio
dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, ieri in Costa d’Avorio si sono riuniti i ministri
dei Paesi della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao) che hanno individuato
come una priorità l’aumento dei militari africani nell’area, per un costo globale
dell’operazione pari a 950 milioni di dollari. Il mese scorso nella conferenza dei
donatori in Etiopia furono già sbloccati 445 milioni di dollari e si decise per un
ulteriore aumento degli uomini fino alle 8800 unità, per un conflitto che sul terreno
si sta trasformando in una vera e propria guerriglia urbana nei centri abitati del
nord. Si moltiplicano, infine, anche le segnalazioni di abusi commessi dalle truppe
regolari ai danni di cittadini tuareg e arabi. (R.B.)