2013-02-26 15:39:11

Il card. Vegliò agli impreditori cristiani: "Nessuno è straniero nella Chiesa"


“Nessuno è straniero nella Chiesa”: lo ha ricordato ieri mattina il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, intervenuto in un incontro dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid), ospitato nella sede de "La Civiltà Cattolica" a Roma. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“Il mondo globalizzato, i flussi migratori e la formazione di una famiglia umana universale”: ne ha parlato il cardinale Vegliò, indicando agli imprenditori cattolici la via da intraprendere nell’accogliere i migranti, specie quelli più in difficoltà, con cordialità e fraternità “in una società caratterizzata sempre più da multietnicità e multiculturalismo”. “Esiste infatti – ha sottolineato il porporato – una sola famiglia umana”, che la Chiesa "è chiamata a servire”, “una sola comunità del genere umano”, poiché “tutti gli uomini hanno un’unica origine e causa” e un’unica meta definitiva e finale: Dio stesso”. E se oggi – ha osservato il presidente del Dicastero vaticano dedicato ai migranti e gli itineranti – il mondo è “più interconnesso che mai”, pure “la mobilità delle persone va incontro a barriere che la restringono”. E se abbiamo “flussi finanziari e commerciali tanto liberi” e “scambi in tempo reale”, pure le migrazioni sono escluse dagli ideali di una globalizzazione di interessi comuni dei popoli.

“Il libero movimento delle persone tra nazioni – ha stigmatizzato il cardinale Vegliò – è oggetto di accese discussioni e di negoziati internazionali, spesso volti a consentire soltanto movimenti temporanei di persone aventi qualifiche direttamente connesse con gli affari o i servizi”. Inoltre, la persistenza di tali ostacoli al libero flusso di persone non scoraggia l’emigrazione in aumento nel mondo; e ancora più sono in crescita gli itineranti, persone in costante movimento che non entrano nelle statistiche migratorie. Queste politiche restrittive favoriscono piuttosto la clandestinità dei migranti e i traffici illegali di esseri umani. Oltre al diritto di migrare – ha ribadito infine il porporato – va riaffermato prima ancora e difeso “il diritto a non emigrare”, a rimanere nella propria terra.

Ultimo aggiornamento: 27 febbraio







All the contents on this site are copyrighted ©.