2013-02-26 08:32:54

Giovani e legalità: l'iniziativa della Cooperativa "Valle del Marro" a Gioia Tauro


Un futuro per i giovani in Calabria. Questo è uno degli obiettivi della Cooperativa "Valle del Marro-Libera terra", nella piana di Gioia Tauro, nata nei territori confiscati alla mafia. Non solo si occupa di agricoltura, ma anche di progetti educativi sulla legalità per i giovani delle scuole e delle loro famiglie. a spieare il porgetto, al microfono di Maria Cristina Montagnaro, è uno dei fondatori, don Pino De Masi, sacerdote di Polistèna e referente di Libera per la piana di Gioia Tauro:RealAudioMP3

R. – C’è una Calabria che spara, ma c’è una Calabria che spera. Una Calabria che ostenta i segni del potere, ma c’è anche una Calabria che cerca di opporre ai segni del potere della mafia, il potere dei segni. Uno di questi disegni è appunto la Cooperativa "Valle del Marro-Libera terra": un gruppo di giovani, da diversi anni, ha cercato di creare i presupposti per un cambiamento totale che partisse innanzitutto dal cambiamento di mentalità. Con lo slogan “cambiare per restare e restare per cambiare”, 15 ragazzi si mettono insieme, chiedono ai Comuni interessati la possibilità di utilizzare – così come prevede la legge – diversi ettari di terreno e nasce così, nel 2004, la Cooperativa. All’inizio, nessuno ci credeva. I ragazzi venivano definiti pazzi e più pazzo il prete che li guidava. Oggi, a distanza di tanti anni, possiamo dire di avere vinto tante scommesse.

D. – Quali, ad esempio?

R. – La prima scommessa, quella di esserci messi in cooperativa in una terra dal forte individualismo. Seconda scommessa, essere andati a lavorare sui terreni confiscati alle potenti cosche mafiose. Terza scommessa, la "Valle del Marro" oggi produce tutto in modo biologico: olio d’oliva, pesto di peperoncino, filetti di melanzane e altri prodotti che sul mercato vengono acquistati volentieri.

D. – Quali sono gli altri progetti sui temi della legalità?

R. – Intorno a questa Cooperativa, si è sviluppata tutta una nuova mentalità, anche nelle persone, grazie all’esperienza bellissima dei campi d’estate liberi. Durante l’estate, dal 20 giugno al 10 settembre, Polistèna è il territorio della piana di Gioia Tauro: sono 140 ettari di terreno che la cooperativa gestisce. Sono popolati, questi territori,da giovani che vengono da tutta Italia per fare un’esperienza forte sia sui terreni confiscati, ma anche un’esperienza forte di conoscenza del territorio, delle dinamiche del territorio e anche delle contraddizioni del territorio.

D. – Che aria si respira ora a Gioia Tauro?

R. – A Gioia Tauro, l’aria che si respira rispetto a tanti anni fa è un’aria buona, nel senso che questi ragazzi – e tutto ciò che è nato attorno a questi ragazzi – sono riusciti ad aiutare la gente a ritrovare il coraggio del cambiamento. Guardando questi ragazzi dicono: il cambiamento è possibile, "sporchiamoci" le mani.

D. – Quali insegnamenti da ai suoi giovani?

R. – Questi ragazzi sono cresciuti con me e dicono di essere cresciuti a Vangelo e "vitamina L", la vitamina della legalità. L’obiettivo che mi sono proposto come parroco è stato sempre quello della massima di San Giovanni Bosco: buoni cristiani e onesti cittadini. Cerchiamo di fare andare insieme Vangelo e Costituzione.







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