Elezioni italiane: "Dai cittadini un chiaro segnale di indignazione. Ora serve responsabilità"
Alberto Lo Presti, docente di dottrine politiche, Pontificia Università Angelicum A me sembra
che gli elettori italiani abbiamo voluto esprimere essenzialmente un'indignazione.
Potremmo considerare 'voti di protesta' non solo quelli che sono andati al 'Movimento
cinque stelle'. Chi ha votato centrosinistra sperava in un cambio di passo. Chi ha
votato Monti voleva veder declinare il bipolarismo muscolare. Chi è tornato a votare
Berlusconi ha voluto ribellarsi a un'Europa che sembra decidere da fuori le sorti
del nostro Paese e a una pressione fiscale insostenibile Ci troviamo di
fronte a una società civile che ha mandato un chiaro segnale di indignazione, ora
serve un'assunzione di responsabilità da parte della politica, perché non c'è più
spazio per le furbizie di piccolo cabotaggio. Ora la strada della governabilità
è molto stretta per la scarsa lungimiranza delle nostre parti politiche che, in campagna
elettorale, si sono lasciate andare a demagogie e populismi che si dimostrano improponibili
quando bisogna fare i conti con la realtà. La speranza che non muore è che si metta
fine alle ostilità strumentali e ci sia veramente una ricerca del bene comune. Deve
essere il buon senso a portarci fuori da questa palude. Il successo del movimento
di Grillo ci dice l'insofferenza per il teatrino della politica che è andato in onda
negli ultimi anni. La sua capacità di entrare in sintonia con la società civile ha
fatto vedere un profilo positivo del movimento. Ora però dobbiamo capire qual è la
democrazia interna di questa realtà. E se la la sua proposta si riduce all'antieuropeismo
o alla rottamazione dei vecchi. Sarebbe troppo poco per un partito che ha preso il
25% . I grillini ora devono dimostare cosa sanno fare in un Parlamento che si prospetta
come profondamente diviso. (A cura di Fabio Colagrande)