di Mons. Pierangelo Sequeri, Preside della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale Benedetto XVI
ci ha lasciato un pensiero ‘piccolo’ ma fulminante con cui ci invita a rispondere
alla domanda fondamentale: noi crediamo effettivamente alla forza dell’atto di fede,
del soprannaturale, all’agire di Dio, anche minuzioso, nella storia che guida le nostre
vite giorno per giorno? Ha un peso, una sua potenza nella vita reale? Oppure no? Meditando
il brano evangelico della trasfigurazione di Gesù, Papa Ratzinger è tornato a sottolineare
"il primato della preghiera, senza la quale - ha detto di fronte ad una piazza san
Pietro gremita di centomila fedeli - tutto l'impegno dell'apostolato e della carità
si riduce ad attivismo", ed ha aggiunto che " la preghiera non è un isolarsi dal mondo
e dalle sue contraddizioni", così come dedicarsi d'ora innanzi ancora di più alla
preghiera "non significa abbandonare la Chiesa". Il teologo Sequeri precisa: "E’ un
modo per congedarsi nell’Anno della Fede. In fondo la preghiera non è che la fede
in atto. Il Papa in sostanza ci chiede: è reale per te o è solo un modo di pensare?
Il Papa ci crede". (a cura di Antonella Palermo)