Cordoglio del Papa per la morte del card. Ries: testimone della fede in uno spirito
di dialogo
Un “eminente uomo di fede che ha fedelmente servito la Chiesa”: così il Papa definisce
il cardinale Julien Ries, professore emerito di storia delle religioni presso l’Università
Cattolica di Louvain-la-Neuve, spentosi sabato scorso a Tournai, in Belgio, all’età
di 92 anni. “Attraverso l'insegnamento e la ricerca, in particolare nel campo della
storia delle religioni, di cui era un esperto riconosciuto – afferma Benedetto XVI
nel messaggio di cordoglio inviato a mons. Guy Harpigny, vescovo di Tournai - ha sempre
avuto il desiderio di testimoniare la sua fede tra i suoi contemporanei, in uno spirito
di dialogo”. Il cardinale Ries è considerato il più grande antropologo religioso del
nostro tempo. La sua attività è stata caratterizzata da un'attenzione particolare
alle religioni orientali, in particolare alle figure di Mitra e di Zaratustra, e poi
all'induismo, al buddismo e all'islam. Si è specializzato anche nello studio delle
religioni dell’Egitto faraonico, dello gnosticismo, del manicheismo e delle antiche
religioni germaniche e scandinave. Al suo attivo, conta 645 titoli di libri, saggi
e articoli per riviste. Nel 2010 l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
gli ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Filosofia della persona e Bioetica
«per il valore intrinseco dei suoi studi, per la sua instancabile operosità scientifica
e culturale, per l'apporto decisivo che le sue indagini sul fenomeno religioso hanno
fornito alla comprensione della specificità propria dell'essere dell'uomo in quanto
homo religiosus». Benedetto XVI lo aveva creato cardinale nel Concistoro del 18 febbraio
2012.