2013-02-25 15:22:06

Convegno sulla Sindone nell’Anno della Fede, a Roma dall’1 al 4 marzo


“Sindone e nuova evangelizzazione”, il tema di un Convegno promosso dal Pontificio Ateneo Regina Apostolorum nell’Anno della Fede. Studiosi, massimi conoscitori del Sacro Telo converranno a Roma, l’1 e 2 marzo, per dibattere su “Sindone e Kérygma” e “Sindone e comunicazione”. In chiusura dei lavori - durante i quali sarà possibile visitare la Mostra “Chi è l’uomo della Sindone” - sarà anche lanciato un Concorso sul Volto e il Crocifisso sindonico. L’evento è stato presentato alla stampa nella sede del Pontificio Consiglio della Cultura. Roberta Gisotti ha intervistato padre Rafael Pascual, direttore dell’Istituto Scienza e Fede dell’Ateneo pontificio promotore del Convegno:RealAudioMP3

D. – Padre Pascual, si è sottolineato più volte che la Sindone riveste un significato di fede al di là della certezza della datazione. Forse è importante ripresentare, rinnovare e valorizzare questo significato proprio nell’Anno dedicato alla Fede...

R. – Sicuramente. Dunque, che cosa ci offre la Sindone? Direi che sia un segno, che bisogna cercare di capire, di leggere, di interpretare. E’ un segno che ci parla di Gesù. In questo senso, dunque, ci porta proprio alla centralità del messaggio del cristianesimo, che è proprio il messaggio della Pasqua. Noi nella Sindone vediamo proprio il riflesso della Passione del Signore, la sua morte e anche la Resurrezione. Siamo, dunque, al cuore del Credo, nella parte cristologica. Mi sembra per questo che la Sindone abbia qualcosa da dire a noi proprio oggi, nell’Anno della Fede.

D. – In questo Convegno, oltre appunto al tema della Sindone e il Kérygma, si parlerà di Sindone e comunicazione...

R. – Quello che deve trasmettere il cristiano è un messaggio e questo è il cuore della comunicazione. Abbiamo un messaggio da trasmettere, anzi, il grande messaggio: la Buona Novella. E proprio la Sindone viene a darci questo, perché ci offre in qualche modo il linguaggio per farlo. Adesso siamo nel mondo della comunicazione, dell’immagine, e la Sindone, dunque, essendo un’immagine, può offrire qualcosa di molto importante in questo senso.

D. – Ci saranno degli approfondimenti su Sindone e Tv, su Sindone e Cinema...

R. – Noi vediamo come la Tv in diversi momenti, anche durante le ultime Ostensioni, abbia avuto un ruolo molto importante. Ci sono stati programmi di grande audience, per approfondire questo argomento, che sicuramente è arrivato a tutte le persone. La Sindone appare in diverse occasioni anche nel Cinema, con diversi aspetti e diverse prospettive. Ha avuto anche lì un ruolo. Come nello stesso Vangelo, dove ha aperto gli occhi alla fede dei due discepoli, che la mattina della Resurrezione sono andati al Sepolcro e hanno visto la Sindone. Il Vangelo dice che Giovanni ha visto e ha creduto.

D. – Un Convegno che non vuole rimanere, mi sembra di capire, un consesso tra persone colte, ma che vuole sollecitare i fedeli tutti...

R. – Esattamente. Non volevamo fare un Convegno per studiosi, per esperti, ma un Convegno aperto al pubblico, a tutte le persone, ai credenti, ma anche agli scettici, perché è un messaggio che si rivolge anche a loro. Nel Vangelo si racconta la posizione di Tommaso, che ha detto: “Se io non vedo, non credo”. La cosa più sorprendente è che Gesù in qualche modo ha accettato la sfida ed è apparso proprio per lui, per fargli mettere le dita sulle piaghe e la mano sul costato. La Sindone, dunque, è quasi una risposta alla provocazione del non credente, come a dire: “Ecco, qui c’è il segno: se vuoi credere hai anche la possibilità, con l’aiuto di questo segno”.

Ultimo aggiornamento: 27 febbraio







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