Mali. Piano aiuti della Caritas: "Servono 3-4 milioni di euro"
La rete Caritas, che già ha messo a disposizione 13 milioni di euro per aiutare oltre
un milione di persone coinvolte nella terribile crisi alimentare che lo scorso anno
ha colpito il Sahel, lancia un appello per gli sfollati del Mali. L’acuirsi del conflitto
nella parte nord del Paese, infatti, ha causato circa mezzo milione di sfollati tra
gli interni e coloro che si sono rifugiati oltre confine, in Mauritania, Burkina Faso
e Niger. Per queste persone, secondo la Caritas occorre raccogliere 3-4 milioni di
euro di fondi con cui finanziare la fornitura di aiuti alimentari, tende, coperte,
kit igienici e attività educative. In proposito, l’agenzia Sir ha intervistato la
coordinatrice regionale per l’Africa occidentale di Caritas italiana, Moira Monacelli,
che ha descritto una situazione ancora molto difficile nel nord del Paese, dove molte
zone restano inaccessibili e non esistono corridoi umanitari. “La diocesi di Bamako
ha messo a disposizione una struttura che accoglie 2-300 sfollati – ha detto – a Mopti
c’è un centro d’accoglienza e la Caritas locale ha effettuato alcune missioni nelle
diocesi maggiormente coinvolte nel conflitto”. La crisi, inoltre, viene gestita in
una prospettiva regionale perché le conseguenze di quanto sta accadendo nel Mali ricadono
sui Paesi limitrofi, tanto che presto Caritas Internationalis lancerà un appello di
emergenza regionale. La coordinatrice riferisce anche dell’umore della popolazione:
“La gente vede favorevolmente l’intervento francese perché lo considera liberatorio,
ma si chiede se il conflitto terminerà a breve o meno – ha raccontato – tra gli sfollati
accolti a Bamako, in maggioranza musulmani, il sentimento generale è di sollievo per
la liberazione dagli estremisti, ma non ci si sente ancora sicuri e c’è bisogno di
azioni a lungo termine”. “Nei villaggi del nord invece – ha concluso – gli estremisti
hanno fatto presa su parte della popolazione”. (R.B.)