Usa, la Casa Bianca chiede alla Corte Suprema l’assenso alle nozze gay
Negli Stati Uniti, l’amministrazione Obama ha avanzato richiesta formale alla Corte
suprema per l’abolizione di una legge federale del 1996 che definisce il matrimonio
come l’unione tra un uomo e una donna. Obama chiede così di fatto, a livello federale,
di aprire ai matrimoni omosessuali. La posizione del presidente arriva in vista dell’esame
del Doma, il Defense of Marriage Act da parte dei giudici della Corte. Servizio di
FrancescaSabatinelli:
Che non avrebbe
più difeso il Defense of Marriage act, il presidente Obama non l’aveva mai tenuto
nascosto. E ora mantiene fede all’impegno assunto all’insediamento del suo secondo
mandato, segnando la prima volta che un presidente si schiera a favore dei diritti
degli omosessuali davanti alla Corte Suprema. La nota della Casa Bianca è chiara:
il Doma “viola la garanzia fondamentale dell’uguaglianza davanti alla legge” e impedisce
a "decine di migliaia di coppie omosessuali, legalmente sposate nei loro Stati, di
godere degli stessi vantaggi federali delle coppie eterosessuali". Negli Usa in nove
Stati e in più nella capitale Washington, i matrimoni gay sono già legali. E più
di una volta, proprio per questo, i vescovi statunitensi si sono pronunciati in merito.
Il cardinale Dolan, arcivescovo di New York e presidente della conferenza episcopale
Usa, già in passato aveva definito “profondamente rattristanti” le parole di Obama,
ribadendo il “valore fondamentale del matrimonio e la necessità di tutelarne la tradizionale
definizione, quale unione fra un uomo e una donna". I vescovi, aveva anche aggiunto
Dolan, non possono "rimanere in silenzio di fronte a parole o azioni che minerebbero
l'istituzione del matrimonio, la vera pietra angolare della nostra società".