Giornata del silenzio. Domani e lunedì oltre 50 mln di italiani chiamati alle urne
In Italia oggi è la tradizionale giornata di silenzio in vista del voto per le elezioni
politiche nazionali e per quelle regionali in Lombardia, Lazio e Molise. Scheda rosa
per la Camera, gialla per il Senato, verde per le tre regioni. Si vota domani dalle
8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Sono chiamati alle urne oltre 50 milioni di elettori,
compresi i residenti all’estero. Sul voto in alcune regioni anche l’incognita maltempo.
Servizio di Giampiero Guadagni:
Di fronte
al costante calo dell’affluenza alle urne, gli ultimi appelli dei candidati premier
sono stati rivolti soprattutto al consistente partito degli indecisi. Rispetto alle
elezioni politiche del 2008 il quadro è molto cambiato. Allora vinse nettamente il
centrodestra di Berlusconi, ora chiamato invece ad una difficile rimonta sul centrosinistra
guidato da Bersani. Cinque anni fa Pdl e Pd presero complessivamente oltre il 70%
dei voti. Oggi il bipolarismo di fatto non c’è più. L’anno di governo tecnico ha rimescolato
le carte. C’è lo schieramento centrista intorno al premier uscente Monti; e poi la
novità del Movimento 5 Stelle di Grillo. Puntano ad entrare in parlamento anche gli
altri schieramenti in campo: Rivoluzione civile di Ingoia e fare per fermare il declino
di Oscar Giannino. Gli scenari per la governabilità sono incerti anche a causa della
legge elettorale, rimasta invariata. Alla Camera il sistema è semplice. Il partito
o la coalizione che prende almeno un voto più degli altri, ottiene 340 seggi, il 55%
del totale. E ci sono diverse soglie di sbarramento per coalizioni e per singoli
partiti. Così come al Senato, dove però la situazione è più complicata, perché il
premio di maggioranza viene attribuito regione per regione. E così anche per il risultato
complessivo nazionale decisivo dunque diventa il voto in Lombardia, Veneto, Sicilia
e Campania.