Ultimi appelli al voto. Gentili (La Società): campagna elettorale lontana dai contenuti
Il voto di domenica e lunedì prossimi costerà 389 milioni di euro. Lo ha detto il
ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Oggi, gli ultimi appelli al voto. Il
segretario del Pd, Pierluigi Bersani, dice che il suo partito pensa ad “un riformismo
temperato nel tratto, ma piuttosto radicale nelle scelte”. Silvio Berlusconi, leader
del Pdl, ripropone la restituzione dell’Imu, mentre Mario Monti dice no a un "popolismo
distruttivo" che distrugge tutto. Sul clima di questa campagna elettorale, Alessandro
Guarasci ha sentito Claudio Gentili, direttore della rivista “La Società”,
della Fondazione Giuseppe Toniolo:
R. – Salvo la
novità di Beppe Grillo, mi pare una campagna elettorale che imita molto quella del
’94. Sia il fatto che nel Pd non ci sia stato rinnovamento, sia il ritorno di Berlusconi,
evidentemente, non potevano lasciare dubbi su una campagna elettorale non solo urlata
ma anche lontana dai contenuti e ancora ferma agli scontri ideologici.
D. -
Grillo, però, quanto ha cambiato davvero il modo di fare campagna elettorale in questo
periodo?
R. – E’ stato capace di mettere insieme il virtuale e il reale. Ha
avuto successo grazie a Internet, ma è l’unico "big" che poi ha riconquistato le piazze.
D.
– Il problema degli italiani è solo il fisco oppure si è tralasciata la questione
crescita?
R. – I problemi degli italiani sono due: populismo e moralismo. Sono
due difetti che impediscono a una vasta fetta dell’elettorato, quando si va a votare,
di assumere come criterio di discernimento il criterio della responsabilità, il criterio
dei fatti, il criterio della capacità di governare. Sappiamo tutto del populismo,
riflettiamo poco sul moralismo, cioè su quella forma sottile di obnubilamento della
coscienza che fa stare tranquilli a votare perché si va a votare contro.
D.
– Quali previsioni fa per questo post elezioni?
R. – Stiamo dando in mano a
un comico il rinnovamento della politica. Se noi riuscissimo a passare dalla commedia
alla prosa, al racconto, sarebbe meglio per tutti. Io penso che alla fine queste elezioni
lasceranno un Paese che ha bisogno di avere una lunga decantazione e ritengo che in
questi anni queste elezioni non daranno un parlamento duraturo. Potrebbe essere importante
un recupero di ruolo di responsabilità di capacità di rapporto con la gente da parte
dei cattolici.