Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella seconda Domenica di Quaresima, la liturgia ci presenta il Vangelo della “Trasfigurazione”.
Gesù porta con sé su un monte Pietro, Giacomo e Giovanni: mentre prega, cambia d’aspetto,
le sue vesti divengono sfolgoranti e appaiono Mosè ed Elia. A quella vista Pietro
esclama:
«Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una
per te, una per Mosè e una per Elìa».
Su questo brano evangelico ascoltiamo
il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano
missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Se il Vangelo
della prima settimana di Quaresima annunciava un combattimento per giungere alla vittoria
della Pasqua, questa è la Domenica della gloria di Cristo, che anticipa la Domenica
di Resurrezione e prepara la divinizzazione dell’uomo. Il cristianesimo non è un insieme
di rinunce e di privazioni qui sulla terra per giungere alla felicità del Regno di
Dio dopo la morte. No! Il cristianesimo è l’incontro sponsale con Gesù Cristo, il
Figlio di Dio, che apre davanti all’uomo la bellezza, il fascino di Dio, un cammino
di salvezza per giungere a Dio, per gustare la dolcezza dell’intimità divina. Il grido
di Pietro: “Maestro è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te,
una per Mosè, una per Elia”, è il grido di ogni uomo che si è incontrato per davvero
con il Signore Gesù, fino a non “vivere” più per se stesso, ma per Colui che è morto
ed è risorto per lui (cf 2 Cor 5,15). E’ dalla gioia di questo incontro che nasce
la prima testimonianza cristiana, l’annuncio del Vangelo, e non da un insieme di regole
da osservare. Il Vangelo è una “buona notizia”, una notizia che fa cantare il cuore
dell’uomo, che lo fa entrare nella benedizione a Dio. La rinuncia cristiana – che
c’è ed è fortissima, ed è battaglia di ogni giorno – è proprio il combattimento per
non perdere questa gioia, questa grazia. Per restare nella benedizione. Ciò che l’Antico
Testamento, la Legge e i Profeti, hanno annunciato e preparato, l’alleanza di Dio
col suo popolo, si è compiuto in Gesù Cristo e ci viene offerto dalla sua Grazia.