Verso il 75° conclave. Lo storico: "Non servirebbero nuove norme per anticiparlo"
"L'attuale regolamentazione
del Conclave, stabilita dalla costituzione firmata nel 1996 da Giovanni Paolo II,
prevede già la possibilità dell'inizio della Sede Vacante per rinuncia e non per morte
del Papa". Lo conferma, ai nostri microfoni, Ambrogio Piazzoni, viceprefetto
della Biblioteca Apostolica Vaticana e storico della Chiesa. "La possibilità
delle dimissioni del Pontefice, considerata dal codice di diritto canonico del 1983
e da quello del 1917, apparteneva della normale legislazione ecclesiale dei secoli
precedenti". Secondo Piazzoni non occorre poi un nuovo intervento di Benedetto XVI
per anticipare il Conclave, perché la costituzione Universi Dominici gregis
stabilisce che i cardinali elettori presenti a Roma debbano "attendere"
per quindici giorni coloro che sono assenti. Quindi, se non ci fossero assenti, l'attesa
risulterebbe inutile. Ma è sempre possibile, fino alle 19.59 del 28 febbraio, che
il Papa intervenga per sciogliere ogni dubbio interpretativo legiferando su questi
e altri punti relativi al prossimo Conclave. Il viceprefetto della Biblioteca
Vaticana, autore del saggio 'La storia delle elezioni pontificie', spiega
come l'istituzione del Conclave fu creata da Gregorio X nel 1274 per abbreviare la
Sede Vacante, durata prima della sua elezione 33 mesi, e garantire, tramite la clausura,
ossia la reclusione, l'assoluta libertà da eventuali pressioni dei cardinali elettori.
Per velocizzare l'elezione del Papa la normativa del XIII secolo prevedeva inoltre
la diminuzione progressiva dell'alimentazione dei porporati e la sottrazione delle
loro rendite durante la Sede Vacante. Il Conclave nella forma che conosciamo oggi,
e che probabilmente verrà seguita tra poche settimane, ha quindi 738 anni. Al termine
del pontificato di Benedetto XVI verrà perciò celebrato il 75° Conclave mentre i papi
sono molti di più, 265. (A cura di Fabio Colagrande)