Elezioni: un quarto dei giovani indeciso su chi votare. Rosina: programmi generici
L’offerta politica attuale convince solo il 41% dei giovani. Ad affermarlo è una recente
indagine dell’Istituto Toniolo, che mette in luce un sempre maggiore distacco da parte
dei ragazzi dai partiti. Proprio in questi giorni, le formazioni politiche stanno
intensificando i messaggi elettorali rivolti verso chi vota per la prima volta. Il
servizio di Alessandro Guarasci:
E’ forse nei
giovani la fascia più alta di indecisi. A oggi, almeno il 25% di loro ancora non sa
se andare a votare e per chi. Una quota comunque in calo rispetto ai primi di febbraio.
Il 32% di chi andrà alle urne per la prima volta chiede ai partiti maggiore attenzione
per la crescita e l’innovazione. La disoccupazione è un vero spettro visto che tra
i 15 e i 24 anni sono almeno 600mila i ragazzi senza un lavoro. In questo senso, "Scelta
Civica" di Monti propone la creazione di un Fondo d’Opportunità per i giovani meritevoli
e svantaggiati. Il Pd punta sulla formazione, rafforzando quella tecnica e per le
nuove professioni. Il Pdl pensa a uno sgravio fiscale per i nuovi assunti per i primi
5 anni. Alessandro Rosina, demografo della Cattolica.
R. - Un po’ di
elementi legati alle difficoltà del mercato del lavoro, ad incentivare l’imprenditoria
giovanile, ad aiutare il loro percorso in autonomia, ci sono, ma sono molto generici
e questo è un po’ il limite. Quindi, rischiano di essere percepiti solo come delle
vaghe promesse.
D. - Questo favorisce, in qualche modo il disinteresse, il
disimpegno di chi va a votare per la prima volta?
R. - Sì, perché si sono succeduti
vari governi negli ultimi dieci anni, ma la capacità del Paese di crescere e di rendere
protagonisti i giovani in questo processo di crescita, migliorare i propri percorsi,
è stata fallimentare. Questo porta molti giovani ad essere indecisi, se votare e chi
votare - anche con elementi di protesta - favorendo alcuni movimenti che colgono questa
insoddisfazione.