Centrafrica: appello dei vescovi a mettere fine alla sofferenza della popolazione
Mettere fine alle sofferenze della popolazione applicando interamente gli accordi
di Libreville dell’11 gennaio. È l’appello lanciato dai vescovi del Centrafrica nel
loro messaggio intitolato “Rompiamo i legami mortali e salviamo il popolo centrafricano
dall’asfissia”, inviato all’agenzia Fides. Gli accordi di Libreville sottoscritti
dal governo e dalla coalizione ribelle Seleka prevedono tra l’altro, il cessate il
fuoco, la costituzione di un governo di unità nazionale e il ritiro dei ribelli dalle
zona da loro occupate. I vescovi denunciano invece che “gran parte delle regioni del
Centrafrica è ancora occupata dalla ribellione armata. Le popolazioni vivono nella
paura, sono disperse nella foresta e non possono dedicarsi liberamente alle proprie
attività: i campi sono abbandonati”. Anche scuole e ospedali sono stati distrutti
o sono inoperanti, di conseguenza sottolinea il messaggio “non è rispettato il diritto
inviolabile all’integrità fisica della persona umana, in particolare di donne e ragazze
che sono continuamente fatte oggetto di stupri”. Anche gli edifici statali e quelli
della Chiesa “sono saccheggiati, distrutti e profanati”. Per far fronte a questa situazione
i vescovi centrafricani lanciano un appello alla comunità internazionale e agli attori
coinvolti nella risoluzione della crisi perché siano aperte le strade per far giungere
cibo e medicine alle popolazioni stremate e siano ristabilite le comunicazioni telefoniche.
Si chiede inoltre al governo di “assumersi la propria responsabilità e garantire la
sicurezza dei religiosi, delle religiose e dei cittadini centrafricani” e ai ribelli
perché mettano fine alle violenze e ai saccheggi contro i civili e le infrastrutture
pubbliche e religiose. (R.P.)