2013-02-20 16:10:21

Val di Fiemme: via ai mondiali di sci nordico ecocompatibili con il territorio


Partono oggi, in Trentino, nella zona della Val di Fiemme, i Campionati mondiali di sci nordico. Questo evento sarà per la prima volta totalmente ecologico e sostenibile, in quanto è stato usato solo legname proveniente da foreste locali certificate Pefc, l’Organizzazione non governativa per il sistema di certificazione forestale più diffuso al mondo. Il Servizio di Marina Tomarro:RealAudioMP3

Promuovere ambiente e territorio anche attraverso i mondiali di sci, usando solo legni provenienti da foreste certificate e cercando di inquinare l’ambiente il meno possibile. E’ tra gli obiettivi dei campionati di sci nordico Fiemme 2013. Ma come nasce questa scelta? Pietro De Godez, presidente del comitato organizzatore della manifestazione:

“Noi viviamo il nostro oro: l’oro verde per la stagione estiva e l’oro bianco per la stagione invernale. L’oro bianco dipende tutto dal cielo, l’oro verde dobbiamo invece mantenerlo noi e il nostro legno è quindi una parte fondamentale di questa scelta. Quindi le mostre, le esposizioni, i trofei che diamo a tutti i vincitori saranno in legno; il simbolo del Campionato del mondo, in tutti i comuni, è il legno; così come le costruzioni negli stadi sono in legno. A questo si è affiancata, tra l’altro, una sensibilità importante anche riguardo alla mobilità e quindi con mezzi certificati, con i primi pullman a idrogeno. Siamo felici di aver partecipato e di aver aderito a questo progetto, assieme a Pefc, proprio perché volevamo lavorare con una mentalità di edilizia a chilometri zero”.

A questo proposito ascoltiamo Francesco Dellagiacoma, vicepresidente del Pefc Italia:

R. - Questo è un po’ il suggello di un percorso che è iniziato alcuni anni con la certificazione delle foreste, che ha portato a una certificazione di tre quarti delle foreste trentine e addirittura del 90 per cento di quelle della Val di Fiemme. Questi Campionati del mondo sono stati l’occasione di presentare e di far vedere al pubblico – siamo quindi stati grati a Fiemme 2013, che ha deciso di valorizzare l’uso del legname – che questa volta si è scelto di fare un percorso coerente e quindi di utilizzare il legno locale, attraverso la sua filiera. Naturalmente questa è un po’ la “mission” di Pefc e quindi abbiamo collaborato molto volentieri e siamo stati contenti che ci sia stata offerta questa possibilità per far vedere anche il lavoro che è stato fatto nei dieci anni precedenti.

D. – Cosa vuol dire quando si parla di foreste certificate?

R. – L’utilizzazione deve essere inferiore alla crescita della foresta: questo è il primo concetto di sostenibilità che è nato in ambito forestale. Poi, via via, questo concetto si è affinato ed è andato a comprendere anche gli usi non commerciali, gli usi non produttivi della foresta e a mantenere quei servizi che vengono chiamati i servizi eco sistemici e questo vuol dire l’influenza positiva sul ciclo dell’acqua, l’aspetto paesaggistico. Non dimentichiamo la conservazione della natura e l’importanza che hanno le foreste: sono un ambito di territorio naturale e quindi oggi albergano una quota importante della biodiversità, che non c’è più invece in gran parte del territorio soggetto ad un utilizzo diverso, che siano infrastrutture, agricollture, etc.

E la realizzazione di questi mondiali è stata possibile anche grazie alla disponibilità di circa 2.000 volontari del luogo, che in questi giorni saranno impegnati nella manifestazione. Mauro Dezulian, responsabile dei volontari per Fiemme 2013:

R. - In Val di Fiemme c’è effettivamente una cultura del volontariato: la popolazione ci tiene ad esserci, a collaborare con un evento così importante. Tante volte quando facciamo le riunioni, alla fine dico sempre: ragazzi, siate gli ambasciatori del nostro territorio, della Val di Fiemme, del Trentino e dell’Italia stessa e in questo caso dei mondiali. Quindi, comportatevi bene e fate vedere bene quello che sapete fare. Loro sono molto, molto contenti e fieri di dare questa collaborazione.

D. – Cosa fa un volontario?

R. – Abbiamo circa un centinaio di settori e ogni settore ha il suo caposervizio. Si va dall’ufficio stampa alla gente che lavora sulle piste; dal parcheggiatore ai trampolini, dove c’è il battitore, il misuratore… Ci sono una infinità di servizi, quindi con delle turnazioni. L’unica cosa che chiediamo è che diano una collaborazione di almeno cinque-sei giorni per tutto il periodo. Gestiamo questo esercito e la serietà ci deve essere.

D. – Secondo lei, cosa spinge un ragazzo a offrirsi come volontario e qual è la loro gratificazione?

R. – Questa volta siamo riusciti a coinvolgere le scuole e questo è un dato molto importante: circa 300 ragazzi delle scuole sono stati coinvolti ed è la prima volta che riusciamo a farlo. Il giovane, una volta che è inserito, vede la bellezza dell’azione del volontariato. Poi, come dicevo prima, culturalmente in Val di Fiemme è così. Faccio un esempio: in casa mia siamo in quattro e siamo tutti e quattro volontari e questo può succedere anche nelle altre famiglie. E’ proprio una cultura!







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