Val di Fiemme: via ai mondiali di sci nordico ecocompatibili con il territorio
Partono oggi, in Trentino, nella zona della Val di Fiemme, i Campionati mondiali di
sci nordico. Questo evento sarà per la prima volta totalmente ecologico e sostenibile,
in quanto è stato usato solo legname proveniente da foreste locali certificate Pefc,
l’Organizzazione non governativa per il sistema di certificazione forestale più diffuso
al mondo. Il Servizio di Marina Tomarro:
Promuovere ambiente
e territorio anche attraverso i mondiali di sci, usando solo legni provenienti da
foreste certificate e cercando di inquinare l’ambiente il meno possibile. E’ tra gli
obiettivi dei campionati di sci nordico Fiemme 2013. Ma come nasce questa scelta?
Pietro De Godez, presidente del comitato organizzatore della manifestazione:
“Noi
viviamo il nostro oro: l’oro verde per la stagione estiva e l’oro bianco per la stagione
invernale. L’oro bianco dipende tutto dal cielo, l’oro verde dobbiamo invece mantenerlo
noi e il nostro legno è quindi una parte fondamentale di questa scelta. Quindi le
mostre, le esposizioni, i trofei che diamo a tutti i vincitori saranno in legno; il
simbolo del Campionato del mondo, in tutti i comuni, è il legno; così come le costruzioni
negli stadi sono in legno. A questo si è affiancata, tra l’altro, una sensibilità
importante anche riguardo alla mobilità e quindi con mezzi certificati, con i primi
pullman a idrogeno. Siamo felici di aver partecipato e di aver aderito a questo progetto,
assieme a Pefc, proprio perché volevamo lavorare con una mentalità di edilizia a chilometri
zero”.
A questo proposito ascoltiamo FrancescoDellagiacoma,
vicepresidente del Pefc Italia:
R. - Questo è un po’ il suggello di un percorso
che è iniziato alcuni anni con la certificazione delle foreste, che ha portato a una
certificazione di tre quarti delle foreste trentine e addirittura del 90 per cento
di quelle della Val di Fiemme. Questi Campionati del mondo sono stati l’occasione
di presentare e di far vedere al pubblico – siamo quindi stati grati a Fiemme 2013,
che ha deciso di valorizzare l’uso del legname – che questa volta si è scelto di fare
un percorso coerente e quindi di utilizzare il legno locale, attraverso la sua filiera.
Naturalmente questa è un po’ la “mission” di Pefc e quindi abbiamo collaborato molto
volentieri e siamo stati contenti che ci sia stata offerta questa possibilità per
far vedere anche il lavoro che è stato fatto nei dieci anni precedenti.
D.
– Cosa vuol dire quando si parla di foreste certificate?
R. – L’utilizzazione
deve essere inferiore alla crescita della foresta: questo è il primo concetto di sostenibilità
che è nato in ambito forestale. Poi, via via, questo concetto si è affinato ed è andato
a comprendere anche gli usi non commerciali, gli usi non produttivi della foresta
e a mantenere quei servizi che vengono chiamati i servizi eco sistemici e questo vuol
dire l’influenza positiva sul ciclo dell’acqua, l’aspetto paesaggistico. Non dimentichiamo
la conservazione della natura e l’importanza che hanno le foreste: sono un ambito
di territorio naturale e quindi oggi albergano una quota importante della biodiversità,
che non c’è più invece in gran parte del territorio soggetto ad un utilizzo diverso,
che siano infrastrutture, agricollture, etc.
E la realizzazione di questi
mondiali è stata possibile anche grazie alla disponibilità di circa 2.000 volontari
del luogo, che in questi giorni saranno impegnati nella manifestazione. Mauro Dezulian,
responsabile dei volontari per Fiemme 2013:
R. - In Val di Fiemme c’è effettivamente
una cultura del volontariato: la popolazione ci tiene ad esserci, a collaborare con
un evento così importante. Tante volte quando facciamo le riunioni, alla fine dico
sempre: ragazzi, siate gli ambasciatori del nostro territorio, della Val di Fiemme,
del Trentino e dell’Italia stessa e in questo caso dei mondiali. Quindi, comportatevi
bene e fate vedere bene quello che sapete fare. Loro sono molto, molto contenti e
fieri di dare questa collaborazione.
D. – Cosa fa un volontario?
R.
– Abbiamo circa un centinaio di settori e ogni settore ha il suo caposervizio. Si
va dall’ufficio stampa alla gente che lavora sulle piste; dal parcheggiatore ai trampolini,
dove c’è il battitore, il misuratore… Ci sono una infinità di servizi, quindi con
delle turnazioni. L’unica cosa che chiediamo è che diano una collaborazione di almeno
cinque-sei giorni per tutto il periodo. Gestiamo questo esercito e la serietà ci deve
essere.
D. – Secondo lei, cosa spinge un ragazzo a offrirsi come volontario
e qual è la loro gratificazione?
R. – Questa volta siamo riusciti a coinvolgere
le scuole e questo è un dato molto importante: circa 300 ragazzi delle scuole sono
stati coinvolti ed è la prima volta che riusciamo a farlo. Il giovane, una volta che
è inserito, vede la bellezza dell’azione del volontariato. Poi, come dicevo prima,
culturalmente in Val di Fiemme è così. Faccio un esempio: in casa mia siamo in quattro
e siamo tutti e quattro volontari e questo può succedere anche nelle altre famiglie.
E’ proprio una cultura!