Germania: alla Plenaria dei vescovi la collaborazione tra uomini e donne
Si è aperta a Treviri, in Germania, la terza giornata dell’assemblea plenaria di primavera
della conferenza episcopale tedesca (Dbk). I lavori sono dedicati “all’approfondimento
e alla continuazione della riflessione sulla cooperazione tra uomini e donne nella
vita della Chiesa” ha detto il cardinale Karl Lehmann, vescovo di Magonza, nella celebrazione
di stamattina. La riflessione è stata introdotta da una relazione del cardinale Walter
Kasper, già presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Il card.
Lehmann, invece, prendendo spunto dal racconto della Genesi sulla creazione del mondo,
ha sottolineato come “la somiglianza con Dio non sia semplicemente una parte o un
segno distintivo, ma è data all’essere umano in quanto creatura di Dio” indipendentemente
“dal rango sociale, dalla razza o dal sesso” e per questo “non può essere tolta”.
Sempre riferendosi alla Genesi, il cardinale ha affermato che “fin dall’origine, l’umano
esiste nella manifestazione come uomo e come donna” e la differenziazione sessuale
non è semplicemente “espressione di un’impronta sociale o di una forma storica”. E
tuttavia “non si percepisce la benché minima diversità nella valutazione sui sessi:
uomo e donna sono pienamente uguali nella loro dignità”, senza per questo affermare
“un’astratta parità”. La donna è “aiuto” per l’uomo “nel senso più ampio della parola,
in tutti gli ambiti della vita”. “Non si deve leggere troppo, ma nemmeno troppo poco
nel corto messaggio” della Genesi (“Maschio e femmina li creò”): il testo non fonda
“l’istituzione del matrimonio, come concepito oggi”, ma “nemmeno lo si può leggere
in contrasto con il matrimonio”, ha spiegato il cardinale Lehmann durante l’omelia,
di fronte ai 66 membri della Dbk. “Esso parla certamente di ciò che è anche a fondamento
del matrimonio, e cioè la forza sovrastante che può legare appassionatamente un uomo
e una donna”, la forza elementare dell’amore che “può rompere le solide relazioni
tradizionali”. Per il card. Lehmann, sull’omossesualità “qualsiasi discriminazione,
come invece spesso è avvenuto, non è consentita”. Ed ha concluso: “Non è però neppure
consentito ricusare o addirittura disconoscere l’originaria impronta del maschile
e femminile; questo è il motivo fondamentale per cui lo Stato deve specialmente difendere
il matrimonio e la famiglia”. (R.P.)