Rapporto Meter: siti pedopornografici, oltre 56 mila sono sul "deep web"
L’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto in prima linea contro la pedofilia on
line. Diminuiscono i siti Internet nel web visibile, ma aumentano quelli nel “deep
web”, una rete parallela a cui anche la Polizia postale ha difficoltà ad accedere.
Stamattina, l’Associazione ha presentato il suo Rapporto annuale. Alessandro Guarasci.
I siti pedofili
e pedopornografici sul web visibile sono in calo: nel 2012, erano 20.390 contro i
quasi 16 mila del 2011. Ma la battaglia non è vinta. Il nuovo male si chiama "deep
web", una rete parallela, 550 volte più grande dell’Internet che tutti noi conosciamo,
non segnalata dai normali motori di ricerca, a cui si accede scaricando un apposito
programma. Meter ha individuato oltre 56 mila siti pedopornografici nel "deep web".
Un panorama terribile, come dice don Fortunato Di Noto:
"Con forme
nuove, con forme di sfruttamento particolari e con guadagni veramente ingenti. Non
possiamo mai pensare che i bambini, ritratti nelle foto e nei video, siano bambini
irreali: sono bambini molto reali, che hanno già subito degli abusi e che devono necessariamente
essere non soltanto individuati, ma accompagnati e aiutati".
La Chiesa
quindi, anche grazie all’insegnamento del Papa e ad Associazioni come Meter, è da
tempo impegnata a lottare contro la pedopornografia. Lo stesso Di Noto dice che sulla
lotta alla pedofilia la Chiesa "non torna indietro". Serve, però, maggiore collaborazione
internazionale. Ancora don Di Noto.
"Quello che ancora manca è una maggiore
collaborazione internazionale. La globalizzazione del fenomeno richiede una globalizzazione
degli interventi. Quindi, credo che, da questo punto di vista, bisogna fare uno sforzo
in più per agevolare non solo le indagini, ma soprattutto - questo è l'impegno di
tutti - puntare all'individuazione dei bambini ritratti in quelle foto".
Per
quasi il 51%, i siti web pedofili arrivano dall’Europa, Russia in testa.