Latte artificiale, quando il business può uccidere
Nei paesi emergenti
ogni ora potrebbero essere salvati novantacinque bambini con un semplice gesto: la
somministrazione del latte materno. Eppure questo non avviene. Primo, per la scarsa
educazione e responsabilizzazione delle madri; secondo, perché le aziende multinazionali
produttrici del latte artificiale mettono in pratica discutibili politiche di marketing
con il quale alimentano un mercato milionario. L’accusa è stata lanciata dal rapporto
‘Super-cibo per bimbi’, realizzato da Save the Children, secondo il
quale “se l’allattamento esclusivo al seno dei neonati nei paesi meno sviluppati
proseguisse anche nei sei mesi successivi, li renderebbe quindici volte più forti
contro il rischio di morire per malattie altrimenti letali come la polmonite e la
diarrea”. Invece le multinazionali fanno una campagna di pressione considerata a dir
poco spregiudicata. Come in Cina, dove il 40% delle mamme intervistate “ha dichiarato
di aver ricevuto campioni di latte artificiale direttamente dai rappresentanti delle
stesse aziende mentre oltre il 50% ha rivelato di essere stata contattata direttamente
dai produttori”(di Federico Piana)