Indonesia. North Sulawesi, emergenza alluvioni: 15 morti e migliaia di sfollati
Le forti piogge cadute negli ultimi due giorni a Manado, capoluogo provinciale del
North Sulawesi, hanno provocato alluvioni, frane e smottamenti che hanno causato la
morte di almeno 15 persone e migliaia di sfollati. Il bilancio è ancora provvisorio
- riferisce l'agenzia AsiaNews - e alcune fonti non ufficiali riferiscono di 17 vittime
e più di 8mila senzatetto. La popolazione è fuggita dalle abitazioni, invase da acqua
e fango, cercando rifugio nelle zone più elevate della città. La situazione di emergenza
non è ancora rientrata, numerose famiglie sono tuttora prive di cibo e acqua potabile.
Questa mattina le acque hanno iniziato a ritirarsi in molte aree del capoluogo provinciale,
mostrando i danni provocati in tutta la loro devastante portata. Diverse strade principali
di Manado sono tuttora impraticabili, le abitazioni inagibili e le persone hanno trovato
un alloggio di emergenza nelle tende e altri luoghi di fortuna. Sh Sarundajang, governatore
del North Sulawesi, ha lanciato un appello a tutti, chiedendo la massima collaborazione
per far fronte al disastro naturale nel più breve tempo possibile; da anni, ricordano
gli esperti, non si verificavano episodi di simile portata ed entità nella zona. Il
primo obiettivo, avverte l'alto funzionario, è "garantire un riparo temporaneo agli
sfollati". A preoccupare ancor più le autorità locali, il fatto che il disastro di
Manado è passato sotto silenzio in Indonesia e nessuno strumento di comunicazione
nazionale ha riportato la notizia, nonostante i sette quartieri sommersi, le vittime,
di cui quattro bambini, e le migliaia di senzatetto. La provincia indonesiana - Paese
musulmano più popoloso al mondo - di North Sulawesi è abitata da moltissime comunità
cristiane e cattoliche, di molto superiori in proporzione al resto del Paese; la presenza
è tale che il capoluogo Manado è considerato la città "cristiana" della provincia,
per l'altissimo numero di comunità protestanti mentre i cattolici sono circa il 3%
(in linea con il dato nazionale). (R.P.)