2013-02-18 09:30:47

Indonesia. North Sulawesi, emergenza alluvioni: 15 morti e migliaia di sfollati


Le forti piogge cadute negli ultimi due giorni a Manado, capoluogo provinciale del North Sulawesi, hanno provocato alluvioni, frane e smottamenti che hanno causato la morte di almeno 15 persone e migliaia di sfollati. Il bilancio è ancora provvisorio - riferisce l'agenzia AsiaNews - e alcune fonti non ufficiali riferiscono di 17 vittime e più di 8mila senzatetto. La popolazione è fuggita dalle abitazioni, invase da acqua e fango, cercando rifugio nelle zone più elevate della città. La situazione di emergenza non è ancora rientrata, numerose famiglie sono tuttora prive di cibo e acqua potabile. Questa mattina le acque hanno iniziato a ritirarsi in molte aree del capoluogo provinciale, mostrando i danni provocati in tutta la loro devastante portata. Diverse strade principali di Manado sono tuttora impraticabili, le abitazioni inagibili e le persone hanno trovato un alloggio di emergenza nelle tende e altri luoghi di fortuna. Sh Sarundajang, governatore del North Sulawesi, ha lanciato un appello a tutti, chiedendo la massima collaborazione per far fronte al disastro naturale nel più breve tempo possibile; da anni, ricordano gli esperti, non si verificavano episodi di simile portata ed entità nella zona. Il primo obiettivo, avverte l'alto funzionario, è "garantire un riparo temporaneo agli sfollati". A preoccupare ancor più le autorità locali, il fatto che il disastro di Manado è passato sotto silenzio in Indonesia e nessuno strumento di comunicazione nazionale ha riportato la notizia, nonostante i sette quartieri sommersi, le vittime, di cui quattro bambini, e le migliaia di senzatetto. La provincia indonesiana - Paese musulmano più popoloso al mondo - di North Sulawesi è abitata da moltissime comunità cristiane e cattoliche, di molto superiori in proporzione al resto del Paese; la presenza è tale che il capoluogo Manado è considerato la città "cristiana" della provincia, per l'altissimo numero di comunità protestanti mentre i cattolici sono circa il 3% (in linea con il dato nazionale). (R.P.)







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