Siria: al via una Campagna per riscattare i cristiani sequestrati
Si chiama “Riscatta un cristiano” ed è una campagna di preghiera e solidarietà concreta
per salvare i sequestrati in Siria: come riferito all’agenzia Fides, gli ordini religiosi
presenti in Siria, come le suore Trappiste e i Missionari del Verbo Incarnato, in
piena sintonia con le Chiese locali, chiedono, in occasione della Quaresima, una mobilitazione
internazionale per intervenire sul preoccupante fenomeno dei sequestri. In Siria i
rapimenti a scopo di estorsione colpiscono in modo sempre più diffuso cristiani e,
nel complesso, si è giunti a contare oltre 1.800 vittime, di diversi gruppi e religione.
L’ultimo caso che ha allarmato le Chiese siriane riguarda due sacerdoti di Aleppo:
Michel Kayyal (armeno cattolico) e Maher Mahfouz (greco ortodosso), rapiti il 9 febbraio
da un gruppo di ribelli armati sulla strada che da Aleppo conduce a Damasco. Nonostante
i tentativi e le ricerche dei fedeli locali, non si hanno ancora notizie dei due rapiti,
né si conosce il gruppo dei sequestratori. La campagna “Riscatta un cristiano” ricorda
l’opera che sorse nel 1200 ad opera di S. Pietro Nolasco, fondatore dell’Ordine religioso
dei frati Mercedari. I frati si occupavano fattivamente del riscatto degli schiavi
e dei prigionieri, avviando contatti e trattative che portavano alle cosiddette “redenzioni”.
“Oggi chiediamo di unirvi a questa opera di misericordia, la nuova Mercede, per la
liberazione dei nostri fratelli cristiani e per ottenere la liberazione della Siria
dal dolore e dalla disgrazia che oggi imperversa: solo un reale percorso di dialogo
interno e la volontà delle potenze internazionali potrà portare la pace, il dono più
grande per il Medio Oriente e per il mondo intero”, recita l’appello che lancia la
Campagna, inviato all’agenzia Fides dalle suore Trappiste che quotidianamente aggiornano
il blog “Ora pro Siria”. La raccolta di fondi sarà convogliata ai Missionari del Verbo
Incarnato di Aleppo, impegnati attivamente nell’opera di riscatto. L’iniziativa trova
il favore dell’Ordine della Mercede: interpellato da Fides, padre Emilio Santamaría
Fernández, vicario dell’Ordine e direttore per le vocazioni e la formazione, dichiara:
“E’ una iniziativa lodevole, che rientra nel nostro carisma. E’ una autentica opera
di misericordia. Oggi come Mercedari, siamo impegnati più con i carcerati e con i
minori abbandonanti, ma siamo sempre vicini ai cristiani perseguitati”. Un aumento
esponenziale dei rapimenti di civili si registra anche nella provincia di Jazira,
nell'alta Mesopotamia siriana: come riferisce a Fides Jacques Behnan Hindo, arcivescovo
siro-cattolico del capoluogo Hassaké, nelle ultime settimane, in città si sono registrati
almeno 50 sequestri, circa la metà di cristiani. Le comunità civile ha organizzato
marce e manifestazioni pubbliche di protesta. Secondo fonti locali di Fides, la piaga
dei sequestri nel conflitto siriano ha fatto oltre 1.800 vittime, quasi tutti civili,
uomini e donne di diversi gruppi e comunità religiose. I rapimenti sono utilizzati
da gruppi armati presenti sul terreno per ottenere riscatti, per vendette, o per lo
scambio di prigionieri. Fra le altre storie di sequestrati, segnalate a Fides, vi
è quella dei due fratelli di padre Naïm Garbi, rettore del seminario greco-cattolico
di Raboueh, rapiti dal loro villaggio di Dmeineh Sharkieh, vicino Qusayr, a giugno
2012. Nel caso dei sette cristiani armeni rapiti da un gruppo armato a novembre 2012,
mentre si recavano in autobus da Aleppo a Beirut, i rapitori hanno chiesto, in cambio
del loro rilascio, la liberazione di 150 fra soldati e militanti dell’opposizione
siriana, fatti prigionieri dall’esercito regolare. (R.P.)