Congo: contrasti tra Paesi africani e Onu sulla forza neutra nei Grandi Laghi
Contrasti e polemiche impediscono la costituzione della forza internazionale neutra
incaricata di dare la caccia alle “forze negative” (gruppi di guerriglia) nella Regione
dei Grandi Laghi e in particolare nel Nord Kivu (est della Repubblica Democratica
del Congo). La creazione della forza era stata decisa nel corso di un Vertice ad Addis
Abeba della Conferenza Internazionale sulla Regione dei Grandi Laghi. I contrasti
sono nati tra la Sadc (Comunità degli Stati dell’Africa Australe), sotto la cui responsabilità
dovrebbe essere costituita la forza, e l’Onu. Quest’ultima, appoggiata da Francia
e Stati Uniti, vuole che i 4.000 militari da inviare nella regione siano posti sotto
la sua egida. La Sadc (con Sudafrica e Tanzania in testa e sembra con l’appoggio di
Londra) invece vuole che la forza sia un’operazione interamente africana senza il
coinvolgimento dell’Onu, che ha già sul terreno i Caschi Blu della Monusco. L’invio
di nuovi soldati nella Rdc non ha inoltre incontrato l’unanimità in Sudafrica. I militari
sudafricani fanno già parte della Monusco e altre truppe sudafricane sono state inviate
in Centrafrica. L’esercito sudafricano secondo la stampa locale potrà contribuire
alla nuova forza con un massimo di un centinaio di soldati. Troppo pochi per un Paese
che non vede di buon occhio le ingerenze militari di potenze extra africane nel continente,
ma che non è in grado da solo di gestire le emergenze che si presentano sui diversi
fronti aperti in Africa. (R.P.)