Altri 100 morti in Siria. Mosca annuncia: “Assad non vuole dimettersi”
Drammatica la situazione in Siria. Decine di migliaia di civili sono in fuga per gli
scontri, in tutto il Paese, tra pro e contro il regime. Oltre 100 le vittime nelle
ultime 24 ore. E mentre a Bruxelles i ministri degli Esteri dell'Ue, in vista di una
riunione prevista per lunedì prossimo, confermano la spaccatura sulla questione delle
armi ai ribelli, il capo della diplomazia russa, Serghei Lavrov ribadisce: “Bashar
al-Assad non vuole saperne di dimettersi”. Massimiliano Menichetti:
“Bashar
al-Assad non darà retta a chi lo consiglia di dimettersi” lo ha ribadito ieri il
ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Il capo della diplomazia di Mosca ha
invitato chi insiste a chiedere un passo indietro del presidente siriano o di negoziare
sul suo futuro, “a trattare solo con il diretto interessato”. Sul terreno la situazione
è sempre più drammatica, mentre l’Unione Europea discute di mediazioni e sul possibile
aiuto ai ribelli, anche con la fornitura delle armi, punto questo tutt’altro che chiarito
e che sarà discusso lunedì a Bruxelles, in Siria, nelle ultime 24 ore, si registrano,
secondo i rivoltosi, oltre cento morti. Centinaia di migliaia i profughi fuggiti e
che stanno scappando nei Paesi confinanti. L'Ue ha stanziato finora 400 milioni di
euro di aiuti. In questo scenario un centinaio di persone sono state vittime, sempre
in Siria, di sequestri incrociati a sfondo confessionale. Intanto nel documento conclusivo
della riunione al Cairo delle opposizioni siriane, a quasi due anni dall'inizio della
crisi costata la vita ad almeno 70mila persone, si ribadisce che il presidente Bashar
al-Assad e i vertici della sicurezza devono essere esclusi dal processo politico per
risolvere la crisi in atto e vanno giudicati per i crimini commessi contro il Paese.