2013-02-15 14:55:58

Il Mali alle urne il 7 luglio, preoccupa la situazione umanitaria


Il Mali eleggerà il suo nuovo presidente il 7 luglio prossimo, con un eventuale ballottaggio il 21 dello stesso mese. Lo ha annunciato oggi il governo di Bamako che, pressato sulla questione, nei giorni scorsi aveva assicurato che il Paese sarebbe stato chiamato alle urne entro il 30 luglio 2013. Intanto, il segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite con delega al mantenimento della pace, Hervé Ladsosus, ha accennato all’ipotesi che dopo la conclusione dell’operazione "Serval", in cui le truppe francesi affiancano l’esercito locale, ci sarà un dispiegamento di caschi blu dell’Onu nell’area, nella misura – appare probabile – di circa ottomila uomini, più o meno lo stesso numero di soldati attualmente impegnati nel conflitto per la liberazione delle regioni settentrionali occupate dai ribelli islamici. Nella giornata di ieri, inoltre, i tuareg del Movimento nazionale di liberazione hanno rinunciato alla creazione di uno Stato autonomo nell’Azawad, nel nord, e hanno chiesto a Bamako l’avvio di una trattativa che comprenda interventi su temi cari alle popolazioni dell’area come la salute, l’accesso all’acqua potabile e all’energia elettrica, al cibo e all’istruzione, oltre alle modalità di rientro dei rifugiati dai Paesi vicini. Sono circa 400 mila le persone fuggite dalle loro case che hanno riparato nei vicini Niger, Burkina Faso e Mauritania che, infatti, dovranno tornare per il voto di luglio. Sull’aspetto umanitario del conflitto, lanciano l’allarme proprio le Nazioni Unite, avvertendo che servono almeno 373 milioni di dollari per assistere i profughi che hanno bisogno di beni di prima necessità come cibo e medicinali, mentre la Fao chiede alla comunità internazionale un contributo di 12 milioni di dollari per la fornitura di sementi, attrezzi agricoli e servizi sanitari veterinari per gli agricoltori locali in vista della stagione della semina che inizierà a maggio. L’Unione Europea, intanto, ha sbloccato i primi 20 milioni di euro del programma di aiuti che complessivamente ne comprende 250, approvati tre giorni fa a Dublino dopo la sospensione causata dal colpo di Stato in Mali del marzo 2012. (R.B.)







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