Il card. Filoni in India: visita all’eparchia di Faridabad e alla Nunziatura di
Delhi
Prosegue la visita pastorale in India del cardinale Ferdinando Filoni, prefetto della
Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che si concluderà oggi. Giovedì il
porporato ha visitato l’eparchia di Faridabad, dove, rivolgendosi a Sua beatitudine
cardinale George Alencherry, ha espresso la propria felicità nell’essere nella nuova
diocesi creata nel maggio scorso e comprendente i territori intorno a Nuova Delhi,
compresi gli Stati di Delhi, Punjab, Haryana, Himachal Pradesh e Jammu Kashmir e i
distretti civili di Gauthambuddhnagar e Ghaziabad nell’Uttar Pradesh. “Ora la Chiesa
siro-malabrese ha la possibilità completa di professare e vivere la propria fede nella
tradizione stessa in cui è nata e cresciuta”. Un’occasione, quindi, per consolidare
la propria fede e dare maggiore testimonianza al Vangelo, oltre che per promuovere
la comunione con la Chiesa universale. Un pensiero particolare il porporato lo ha
rivolto al nuovo vescovo della diocesi, Kuriakose Bharanikulangara, del quale ha sottolineato
la grande esperienza a livello internazionale e le profonde qualità che gli consentiranno
di “guidare questa Chiesa con zelo, fedeltà ed esperienza pastorale”. “Oggi è un giorno
speciale per la diocesi di Faridabad – ha concluso il cardinale Filoni – la costruzione
di una nuova chiesa parrocchiale indica che già esiste una comunità di buone dimensioni
che ha bisogno di un luogo di culto, ma anche se è molto importante avere un edificio
fisico per pregare, la comunità deve unirsi innanzitutto intorno a Gesù, pietra vivente”.
Il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha poi pronunciato
un discorso alla Nunziatura di Dehli, in cui ha ricordato il 50.mo anniversario dell’elevazione
del Santuario di Nostra Signora della Salute di Vailankanni alla dignità di Basilica
Minore e il 25.mo dell’istituzione della Conferenza episcopale indiana. “La popolazione
cattolica in India è aumentata – ha detto – così il numero delle diocesi e il numero
dei sacerdoti e delle religiose. E sono aumentate anche le scuole e, di conseguenza,
il numero di alunni che ricevono un’educazione cattolica”. L’opera di evangelizzazione
portata avanti dalla popolazione cattolica, compresi i laici, dunque, resta fondamentale
secondo il porporato: “Ritengo che la Chiesa cattolica in India abbia molto di più
da offrire alla società indiana in generale oltre ai servizi educativi, sociali e
sanitari che già gestisce in maniera esemplare – ha detto – soprattutto deve testimoniare
il Vangelo, ancora di più nell’Anno della Fede, in una società tanto multietnica e
multireligiosa e fornire un buon esempio per tutti in vista della costruzione della
pace”. (A cura di Roberta Barbi)