La vicinanza dei vescovi siciliani al Santo Padre dopo l’annuncio delle dimissioni
Alcuni vescovi della Chiesa siciliana hanno voluto esprimere la propria vicinanza
al Papa in seguito alla notizia della sua rinuncia e hanno utilizzato, per farlo,
l’agenzia Sir. Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, in provincia di Siracusa,
ha sottolineato come sia l’amore per la Chiesa cattolica ad essere la corretta chiave
di lettura dell’esistenza del Pontefice: il gesto del Papa è, quindi, un atto di estremo
amore verso la comunità che lui ha guidato. A nome della propria diocesi, esprime,
dunque, “la gratitudine del cuore e dell’intelligenza, per l’enorme amore che saprà
effondere ancora grazia e benedizione”. Anche il vescovo di Mazara Del Vallo, mons.
Domenico Mogavero, ha manifestato una “rinnovata vicinanza spirituale perché da Gesù
Buon pastore riceva quel conforto spirituale meritato nei lunghi anni di servizio
alla Chiesa, culminato nei quasi otto anni di supremo Pontificato”. Il presule non
si dice turbato per la decisione di Benedetto XVI, pur consapevole che questa lasci
una “traccia profonda”: “Ci dice l’alta intelligenza e la profonda sensibilità di
un uomo che sente i propri limiti spirituali e fisici per continuare a reggere il
peso del ministero petrino”, ha dichiarato. “Un grande gesto d’amore”, che suscita
meraviglia ma merita profondo rispetto: sono le parole scelte, invece, da mons. Francesco
Montenegro, arcivescovo di Agrigento. “Ritengo - scrive - questa sua scelta coraggiosa
e coerente con ciò che lui, in questi anni, ci ha insegnato. Un gesto d’amore verso
la Chiesa, da un uomo che l’ha servita e che sta continuando a servirla”. Ha poi aggiunto
che, in un mondo di protagonismi, il Santo Padre ha avuto il coraggio di mettersi
da parte, con un gesto inaspettato, lasciando ad altri il ministero che lui non è
più in grado di portare avanti. L’arcivescovo ricorda, poi, l’ultimo incontro con
Benedetto XVI: quel giorno, in piazza San Pietro, gli ha fatto dono, insieme a una
rappresentanza della comunità ecclesiale di Lampedusa, di una croce costruita con
il legno dei barconi dei tanti immigrati che solcano il Mediterraneo alla ricerca
di un futuro migliore. (R.B.)