Pakistan: il Papa baluardo della libertà religiosa e guida per la Chiesa
L'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI ha sorpreso non solo i vertici della
Chiesa in Pakistan, ma al tempo stesso le più alte cariche di governo e le personalità
di spicco all'interno del panorama musulmano moderato. In molti, soprattutto nel mondo
islamico, si sono chiesti come fosse possibile per un Papa dimettersi dal proprio
ruolo, quali procedure regoleranno la successione e hanno auspicato che il nuovo Pontefice
continui l'opera volta al dialogo interreligioso promossa da Benedetto XVI. Tuttavia,
cristiani e musulmani all'unisono hanno elogiato "l'atto di coraggio e onestà", di
una personalità che gode di profonda "stima" nel Paese asiatico e sul piano internazionale.
Paul Bhatti, cattolico, ministro federale per l'Armonia nazionale afferma che la notizia
delle dimissioni "ha sorpreso e intristito ma, dopo aver ascoltato il discorso di
Benedetto XVI, ho potuto cogliere nel profondo il suo coraggio, onestà e senso di
responsabilità. Ricordiamo - ha detto - il suo impegno per le minoranze in Pakistan
e la libertà religiosa nel mondo; in ogni episodio di persecuzione anti-cristiana,
lui è sempre intervenuto con la preghiera e parole di conforto. Ricordo ancora la
sua commozione dopo l'assassinio di mio fratello Shahbaz (Bhatti, ministro per le
Minoranze ucciso dagli estremisti islamici nel marzo 2011), quando lo ha definito
fin da subito un "martire". Anche i media pakistani, i colleghi di governo e i leader
musulmani - prosegue Paul Bhatti - sono rimasti molto colpiti, dispiaciuti e in qualche
modo incuriositi dalla legge che ne prevede le dimissioni. In molti già chiedono del
futuro papa e auspicano che potrà avere la stessa "attenzione" al mondo islamico e
al dialogo interreligioso di Benedetto XVI". Per mons. Rufin Anthony, vescovo di Islamabad/Rawalpindi
Benedetto XVI è stato per noi "una fonte di ispirazione e un uomo dal grande coraggio.
Per il sottoscritto è stato un grandissimo onore servire la Chiesa sotto la leadership
e la guida di una personalità con una visione così profonda del mondo e della fede".
Dal canto suo mons. Sebastian Shaw, arcivescovo di Lahore sostiene che Benedetto XVI
è stato "un simbolo di unità e di pace. Il suo amore profondo per la Chiesa, per il
popolo di Dio è stato rimarchevole". (R.P.)