2013-02-12 14:12:47

Pakistan: il Papa baluardo della libertà religiosa e guida per la Chiesa


L'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI ha sorpreso non solo i vertici della Chiesa in Pakistan, ma al tempo stesso le più alte cariche di governo e le personalità di spicco all'interno del panorama musulmano moderato. In molti, soprattutto nel mondo islamico, si sono chiesti come fosse possibile per un Papa dimettersi dal proprio ruolo, quali procedure regoleranno la successione e hanno auspicato che il nuovo Pontefice continui l'opera volta al dialogo interreligioso promossa da Benedetto XVI. Tuttavia, cristiani e musulmani all'unisono hanno elogiato "l'atto di coraggio e onestà", di una personalità che gode di profonda "stima" nel Paese asiatico e sul piano internazionale. Paul Bhatti, cattolico, ministro federale per l'Armonia nazionale afferma che la notizia delle dimissioni "ha sorpreso e intristito ma, dopo aver ascoltato il discorso di Benedetto XVI, ho potuto cogliere nel profondo il suo coraggio, onestà e senso di responsabilità. Ricordiamo - ha detto - il suo impegno per le minoranze in Pakistan e la libertà religiosa nel mondo; in ogni episodio di persecuzione anti-cristiana, lui è sempre intervenuto con la preghiera e parole di conforto. Ricordo ancora la sua commozione dopo l'assassinio di mio fratello Shahbaz (Bhatti, ministro per le Minoranze ucciso dagli estremisti islamici nel marzo 2011), quando lo ha definito fin da subito un "martire". Anche i media pakistani, i colleghi di governo e i leader musulmani - prosegue Paul Bhatti - sono rimasti molto colpiti, dispiaciuti e in qualche modo incuriositi dalla legge che ne prevede le dimissioni. In molti già chiedono del futuro papa e auspicano che potrà avere la stessa "attenzione" al mondo islamico e al dialogo interreligioso di Benedetto XVI". Per mons. Rufin Anthony, vescovo di Islamabad/Rawalpindi Benedetto XVI è stato per noi "una fonte di ispirazione e un uomo dal grande coraggio. Per il sottoscritto è stato un grandissimo onore servire la Chiesa sotto la leadership e la guida di una personalità con una visione così profonda del mondo e della fede". Dal canto suo mons. Sebastian Shaw, arcivescovo di Lahore sostiene che Benedetto XVI è stato "un simbolo di unità e di pace. Il suo amore profondo per la Chiesa, per il popolo di Dio è stato rimarchevole". (R.P.)







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