Primo briefing di padre Lombardi: grande coraggio e libertà di spirito del Papa
“Il Papa ci ha preso un po’ di sorpresa e poi in un giorno che è anche diciamo per
il Vaticano un giorno festivo, quindi abbiamo dovuto, in tempo breve, organizzarci
per questa situazione molto importante”: così padre Federico Lombardi, direttore della
Sala Stampa della Santa Sede, ha iniziato il briefing durante il quale ha dato alcune
informazioni circa le dimissioni annunciate dal Santo Padre.
“Come molti di
voi sapevano – ha proseguito - questa mattina era indetto il Concistoro ordinario
pubblico per alcune cause di canonizzazione e quindi è stata stabilita la giornata
della canonizzazione di alcuni nuovi santi. In questa occasione sono convocati – per
questo si chiama Concistoro pubblico – i cardinali, tutti i cardinali che sono a Roma
e che possono partecipare e quindi c’era un grande numero di cardinali. Il Papa ha
scelto questa occasione particolarmente significativa, con il collegio dei cardinali
riunito, per dare un annuncio particolarmente importante”.
“Il Papa – ha sottolineato
padre Lombardi ricordando la sua dichiarazione - dice di aver ripetutamente esaminato
la sua coscienza, davanti a Dio. Ecco, quindi, una decisione personale, profonda,
presa in clima di preghiera di fronte al Signore da cui ha ricevuto la missione che
sta svolgendo. Ed è pervenuto alla certezza che le sue forze per l’età avanzata non
sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Questo è il
motivo fondamentale della decisione. Ecco, l’esame di coscienza sulle sue forze in
rapporto al ministero, al compito da svolgere. Continua dicendo che è ben consapevole
che questo ministero per la sua essenza spirituale deve essere compiuto non solo con
le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando, quindi c’è anche il valore
della sofferenza della sofferenza e della preghiera in questo ministero”.
“Tra
le motivazioni delle dimissioni del Papa, come si nota dalle sue parole – ha aggiunto
- ci sono le circostanze del mondo di oggi che rispetto al passato sono particolarmente
impegnative, per la rapidità e la quantità degli eventi dei problemi che si pongono,
e quindi diciamo l’esigenza di un vigore forse più forte che in tempi passati. Vigore
che il Papa afferma essere in lui diminuito negli ultimi mesi”. Non risulta nessuna
malattia in corso che abbia influito sulla decisione del Papa.
“Significativa
– ha detto - è la frase: ‘Ben consapevole di questo atto, con piena libertà, dichiaro
di rinunciare al ministero di vescovo di Roma, successore di San Pietro’. Questa è
la dichiarazione, diciamo formale, dal punto di vista giuridico importante. Il Codice
di Diritto Canonico, al canone 332, paragrafo 2 si legge: “Nel caso che il Romano
Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità, che la rinuncia sia
fatta liberamente e che venga debitamente manifestata. Non si richiede invece che
qualcuno la accetti”. “I due punti fondamentali sono dunque la libertà e la manifestazione
debita. Libertà e manifestazione pubblica, come appunto è il Concistoro pubblico,
a cui il Papa ha manifestato la sua volontà”.
“Benedetto XVI – ha detto padre
Lombardi - resta nel pieno delle sue funzioni e del suo servizio fino al 28 febbraio
alle ore 20. Da quel momento inizia la situazione di sede vacante, regolata, dal punto
di vista giuridico e canonico dai testi che si riferiscono alla sede vacante nel Codice
di Diritto Canonico e nella Costituzione Apostolica Universi dominici gregis, sulla
vacanza della sede apostolica di Giovanni Paolo II”.
“La dichiarazione del
Papa – ha spiegato - è coerente con quello che il Papa aveva dichiarato nel libro
intervista “Luce del mondo” di Peter Seewald, in cui ci sono due domande precise che
si riferiscono alla ipotesi delle dimissioni. Seewald aveva chiesto in una prima domanda
a proposito di situazioni difficili se queste pesavano sul pontificato in corso e
se il Papa aveva pensato di dimettersi. La risposta era stata: ‘Quando il pericolo
è grande non si può scappare, ecco perché questo, sicuramente, non è il momento di
dimettersi’ (il riferimento era alla questione degli abusi e così via) ‘è proprio
in momenti come questo che bisogna resistere e superare, la situazione difficile.
Questo è il mio pensiero. Ci si può dimettere in un momento di serenità, o quando
semplicemente non ce la si fa più, ma non si può scappare nel momento del pericolo
e dire ‘se ne occupi un altro’. Quindi qui il Papa aveva detto che le difficoltà non
erano per lui motivo di dimissione anzi per non dimettersi. La seconda domanda di
Seewal: ‘Quindi è immaginabile una situazione nella quale lei ritenga opportuno che
il Papa si dimetta?’. La risposta del Papa è stata: ‘Si, quando un Papa giunge alla
chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente
di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto, e in alcune circostanze
anche il dovere di dimettersi’.
Benedetto XVI – ha affermato ancora padre Lombardi
– quando inizierà la sede vacante si dovrebbe trasferire prima a Castel Gandolfo e
successivamente, quando sono finiti i lavori, dove c'era la sede del monastero delle
suore di clausura sul colle Vaticano.
Il Papa – ha detto il portavoce vaticano
- non parteciperà al conclave perché avrà lasciato il suo compito, quindi subentreranno
le diverse autorità secondo la normativa della sede vacante, senza che ci siano i
novendiali e le altre cerimonie hanno accompagnato la sede vacante. Possiamo prevedere
che nel mese di marzo, entro Pasqua, dovremmo avere il nuovo Papa. Durante la sede
vacante Benedetto XVI non avrà nessun ruolo.
Personalmente – ha detto padre
Lombardi - ho accolto l'annuncio delle dimissioni del Papa con una grandissima ammirazione,
per il grande coraggio, la liberta' di spirito e la grande consapevolezza della responsabilita'
per il suo ministero. Benedetto XVI ci ha offerto - ha aggiunto – una grande testimonianza
di liberta' spirituale, di una grande consapevolezza dei problemi del Governo della
Chiesa nel mondo di oggi.