In Malawi l'impegno di una Ong italiana per costruire pozzi d'acqua e scuole
Malawi, Congo, Ghana sono alcune degli Stati più poveri dell’Africa, ed è proprio
qui che il “Progetto Marco onlus”, dal 2000 cerca di migliorare le condizioni ambientali
dei villaggi e quelle di vita delle famiglie locali. E lo fa costruendo pozzi d’acqua.
Salvatore Spinosa, presidente dell’associazione umanitaria italiana racconta
al microfono di Maria Cristina Montagnaro come si viva in Malawi:
R. - Il Malawi
è uno dei Paesi più poveri al mondo, già questo ci può fare un po’ immaginare - poi
la realtà è molto diversa quando si sta lì sul posto - le condizioni di quel popolo.
Un popolo molto pacifico, che si trova ancora in una fase molto arretrata per quanto
riguarda ciò che noi siamo abituati a vedere nelle nostre città e nei nostri Paesi.
In Malawi manca tutto e siccome non possiamo portare tutto e subito, abbiamo scelto
la “priorità delle priorità”. Noi dell’associazione Progetto Marco portiamo l’acqua
e finanziamo pozzi di acqua potabile, a pompa manuale ed anche scuole. Sono queste
le cose principali di cui hanno bisogno: acqua per l’agricoltura e per risolvere i
loro problemi sanitari - in molte zone, con l’acqua pulita dei nostri pozzi abbiamo
debellato il colera - e la scuola, perché solo la formazione, l’informazione e la
cultura possono farli iniziare ad emergere.
D. - Quali sono le condizioni di
vita dove voi scavate i pozzi d’acqua e portate anche le coperte nei villaggi?
R.
- Il Progetto Marco opera esclusivamente nei villaggi e quando andiamo per villaggi,
noi li adottiamo, cioè, prendiamo villaggi dove non c’è stato mai niente e
gli forniamo proprio queste energie principali: acqua, in modo particolare, e scuole.
Andiamo anche a controllare villaggi di due, quattro anni fa, dove noi abbiamo posizionato
pozzi e scuole ed intervistiamo soprattutto le donne del villaggio. Tra le tante cose,
ci tengo a sottolineare ciò che ci disse una delle mamme che si trovava vicino a noi:
“Now we can wash the children”, “Adesso possiamo lavare i bambini”. Per loro era inconsueto,
quantomeno impensabile, avere l’acqua per lavare i bambini.
D. - Quanti pozzi
avete scavato fino ad ora?
R. - Adesso stiamo finanziando anche altri pozzi
in Congo, in Ghana e Malawi ed in totale siamo arrivati a 205 pozzi e 10 scuole, in
più circa 1000 banchi - se non di più - perché i bambini nelle scuole erano costretti
a sedersi per terra e questa situazione per noi era abbastanza inaccettabile.
D.
- Che deve fare chi vuole informarsi sul vostro progetto umanitario?
R. - Basta
collegarsi al sito web oppure, inviare una mail all’indirizzo info@progettomarco.it
e forniremo qualsiasi informazione.