2013-02-09 16:31:12

Pakistan: giovani protagonisti a convegno islamo-cristiano


I giovani sono un “fattore di pace” e possono diventare una guida, autorevole e determinata, per “una trasformazione politica, sociale ed economica” del Paese. Una risorsa di grande potenziale, che il governo dovrebbe “capitalizzare”. Questo è il messaggio del convegno islamo-cristiano, di cui riferisce l'agenzia AsiaNews, intitolato “il ruolo dei giovani promotori di pace” e organizzato nei giorni scorsi a Faisalabad, nella provincia del Punjab, da alcune associazioni e da gruppi di attivisti per i diritti umani. Ideato da Women for Awarness and Motivation (Awam), l’evento ha potuto beneficiare dei contributi di esperti del Centro di studi cristiano (Csc), della Pakistan Girl Guide Associataion (Pgga) e della Phd Foundation, che opera per la pace e lo sviluppo umano. Nel suo discorso, Fahmida Saleem, direttore gestionale del Csc, ha evidenziato l’importanza del rispetto per le persone e della capacità di comprendere e accogliere le diversità presenti nella comunità, per fondare una “cultura di pace”. Suneel Malik, direttore del Phd, è intervenuto nella stessa direzione, guardando ai giovani come “agenti di pace”, che devono essere “coinvolti” per dare vita a un “cambiamento in positivo”. La mancanza di istruzione e l’ignoranza costituiscono però un fattore cruciale nella divisione fra le religioni. È l’opinione di Amna Eshan, coordinatore di Pgga e presidente dell’Awam. Anche il direttore di Awam, Nazia Sardar, condivide questo pensiero. A suo avviso, nei programmi scolasticui vanno evitati “materiali ed elementi” che possono alimentare l’odio e il distacco tra le diverse fedi. Al contrario – continua il direttore - le scuole dovrebbero diventare il polo centrale dove “promuovere la pace, i diritti umani, l’armonia e la tolleranza fra fedi ed etnie diverse”. Questi sono valori comuni a Islam e Cristianesimo secondo Thair Iqbal, direttore della ong pakistana Lyallpur. “Per questo - conclude - le persone devono privilegiare lo spirito del dialogo e dell’armonia, rimuovendo tutti quegli elementi di incomprensione e malinteso tra le fedi diverse”. (V.C.)







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