Bologna: un convegno ricorda la figura di Dossetti a 100 anni dalla nascita
Genova, 13 febbraio 1913. Nasceva cento anni fa Giuseppe Dossetti. Giurista, politico
e poi monaco, partecipa alla resistenza, alla Costituente, alla politica nazionale
e locale, al Concilio Vaticano II e alla vita diocesana bolognese. In questi giorni
in Italia, e nel capoluogo emiliano, una serie di eventi ricorda la sua figura. Il
servizio di Luca Tentori:
Una lunga vita
nel secolo breve quella di Giuseppe Dossetti, che non si risparmiò nello scendere
in campo “con Dio e con la storia”. Ricorrono i cento anni dalla nascita e si cominciano
a trarre le fila di un vasto patrimonio di insegnamenti, riflessioni e studi. Un personaggio
a tutto tondo difficile da sintetizzare per le tante esperienze intraprese apparentemente
così divergenti. Fu studioso, politico, monaco e sacerdote sulla breccia degli snodi
ecclesiali e sociali. Un convegno di studi a Bologna ha voluto ricordare qualche aspetto
unitario della sua esperienza. Il pensiero di don Athos Righi, suo primo successore
alla guida della "Piccola famiglia dell’Annunciata" da lui fondata:
“Quello
in cui mi ha coinvolto e quello che mi ha lasciato è stata l’Eucaristia: questo evento
celebrato nella Chiesa per la salvezza del mondo e dentro il quale c’è stata tutta
la sua vita precedente. L’unità era quella di testimoniare, come cristiano, la verità
del momento e la giustizia. In lui c’era soprattutto la preoccupazione di dare un
insegnamento che lasciasse alle generazioni future una grande speranza. Poi la sua
fede nella Scrittura, come voce viva del Cristo, Maestro che insegna ad ogni uomo
in ogni tempo”.
Don Giuseppe Dossetti è stato per la diocesi di Bologna
una figura di grande rilevo al fianco del cardinale Giacomo Lercaro allora arcivescovo
della città. Prima come laico, politico e intellettuale e poi come fondatore di una
comunità che ancora oggi custodisce i luoghi della memoria della strage nazista di
Monte Sole. Divenne sacerdote diocesano e poi provicario generale nel 1967. Durante
gli anni del Concilio Vaticano II fu segretario del cardinale Lercaro, uno dei quattro
moderatori dell’assise conciliare. Il vicario generale della diocesi di Bologna, mons.
Giovanni Silvagni, lo ha così ricordato:
“Don Giuseppe prima di tutto
è stato un cristiano; già da laico un consacrato al Signore fin dalla sua giovinezza.
Una consacrazione così determinata, così radicale che si è imposta agli occhi di tutti.
Il cardinale Giacomo Lercaro ebbe a dire: “La chiesa diocesana e forse in grande addirittura
anche la Chiesa universale sono state irrigate da rivoli di luce, di grazia e di salvezza”.
Questa è la consapevolezza che in questi giorni molti hanno di don Giuseppe Dossetti”.
Nei
suoi primi anni di impegno politico Dossetti fu uno dei protagonisti della neonata
Democrazia cristiana. Sul tema è intervenuto lo storico Enrico Galavotti che
parlerà anche a uno dei convegni dei prossimi giorni ideati dalla Fondazione per
le scienze religiose di Bologna:
“L’idea fondamentale che muove il politico
Dossetti è quella di dare vita in Italia, dal 1945 con la sconfitta definitiva del
fascismo, a una democrazia sostanziale, che non ripetesse cioè gli errori della stagione
pre-fascista, ma che coinvolgesse davvero l’intera popolazione nel nuovo processo
democratico”.