Tunisia, Mokrani: "Non perdiamo la speranza di ritrovare dignità, lavoro e libertà"
"Chokri Belaid
aveva lottato contro la dittatura, credeva nella democrazia e nelle libertà. Il suo
assassinio è, dunque, un dramma e un atto terroristico da condannare radicalmente.
Ma spero che sia anche un'occasione per ritrovare la speranza e che possa unire il
popolo tunisino contro i nemici della democrazia, per dare priorità all'unità nazionale
e agli obiettivi della rivoluzione: dignità, lavoro e libertà". Così il teologo
musulmano Adnane Mokrani, commenta le ore drammatiche che sta vivendo
il suo Paese dopo l'omicidio del segretario generale dei Patrioti democratici, Chokri
Belaid, noto esponente dell'opposizione che criticava apertamente il governo. Scontri
di piazza e instabilità politica in un Paese che già soffre per la povertà e la disoccupazione.
"Ho sempre pensato - spiega Mokrani - che in Tunisia la democrazia senza gli islamisti
sia impossibile, ma con gli islamisti sia difficile". "E' una sfida reale che
va affrontata senza escluderli ma facendo capire loro che bisogna accettare il pluralismo
e non si può imporre un pensiero unico, una dittatura religiosa e teocratica". Ma
Mokrani risponde anche a chi parla già di fallimento delle 'Primavere arabe'. "Il
termine primavera non mi convince molto. Siamo in cammino. Una rivoluzione è un processo
lungo, potrebe durare dieci anni e forse di più. Richiede un cambiamento mentale,
una maturazione culturale e un'educazione politica dei partiti al governo e di quelli
all'opposizione. Il popolo sta mostrando segni di maturazione e capacità critica.
Non dobbiamo perdere la speranza, altrimenti rischiamo di tornare alla dittatura".
(A cura di Fabio Colagrande)