2013-02-07 08:13:53

Mali: la Francia chiede l'appoggio dell'Onu per fronteggiare i ribelli fondamentalisti


Ad un punto di svolta la crisi in Mali. La Francia, intervenuta militarmente per frenare l’avanzata dei ribelli islamici che controllano il nord del Paese, chiede l’appoggio dell’Onu. Intanto, l’esercito di Bamako rifiuta il dialogo con l’etnia laica tuareg, che da sempre rivendica l’autonomia delle regioni settentrionali, ma che invece potrebbe essere un appoggio importante per avere la meglio sui fondamentalisti. Il servizio di Giulio Albanese:RealAudioMP3

La Francia auspica che in Mali sia allestita quanto prima un’operazione delle Nazioni Unite, possibilmente entro aprile. Lo ha affermato ieri il ministro degli Esteri di Parigi, Laurent Fabius, facendo intendere che la Francia non può sostenere da sola l’impegno contro i ribelli jihadisti. Morale, se il Palazzo di Vetro non accetterà l’invito di Parigi saranno guai seri per il governo di Bamako, considerando, peraltro, che il presidente Francois Hollande ha confermato il ritiro del contingente francese in Mali a partire dal mese di marzo. La partita a questo punto si giocherà al Palazzo di Vetro, dove si deciderà il futuro del Mali. A ciò si aggiunga l’incomunicabilità tra l’esecutivo maliano e il Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla) composto da tuareg “laici” che rifiutano la Sharia, ma rivendicano l’autonomia politica e amministrativa delle regioni settentrionali del Mali. Senza i tuareg, inutile nasconderselo, la pace rimarrà nel cassetto.







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