2013-02-07 15:01:38

EDITORIALE EUROPEO: Roma e il mondo non cattolico


Il 13 gennaio si sono svolte le commemorazioni per la 99ma Giornata dei Migranti e dei Rifugiati, istituita da Papa San Pio X nel 1914. Nel documento conciliare “Guadium et Spes” del 1965, il diritto fondamentale delle persone che emigrano è definito come la possibilità di “installarsi laddove esse considerano sia il posto migliore per realizzare le proprie abilità, aspirazioni e progetti”.

L'immigrazione è una costante della società moderna, sia a livello globale che locale ed è un diritto garantito anche dall'Onu che lo ha inserito nella “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”. Si tratta di diritti ‘secolari’, che pure assicurano la piena libertà di culto e, per gli immigrati di tutte le religioni, il diritto di seppellire i propri defunti.

Ad esempio, a Roma, nei pressi della Piramide Cestia, si trova il Cimitero acattolico, creato nel XVIII secolo. Passeggiando tra le tombe, si vedono nomi e simboli protestanti ma anche ebrei, greci e russi ortodossi, islamici, cattolici non praticanti, altri senza una confessione religiosa dichiarata. Nel corso di 250 anni, quasi 4000 persone sono state tumulate in quel luogo. In molti modi, essi rappresentano lo sconfinato potere di attrazione della storia di Roma. Il camposanto diviene, così, qualcosa di più aulico: la connessione tra Roma e un mondo non cattolico.

La più famosa tomba scandinava è la testimonianza di quanto un mondo attualmente non cattolico sia stato cattolico, prima dei movimenti protestanti, che tagliò i legami con Roma: P.A. Munch, storico norvegese, effettuò delle ricerche a Roma sulla storia medievale norvegese. Egli fu il primo laico e non cattolico ad avere accesso agli archivi papali. P.A. Munch era ben consapevole che non tutti gli stranieri a Roma coltivavano il suo stesso interesse: scoprire qui i valori dell'identità comune europea. Inoltre, Munch aveva anche intuito che la vera integrazione di un immigrato deriva dal rispetto reciproco tra la persona che emigra ed il contesto sociale in cui essa si inserisce. Sono i migranti e la società a dover scegliere insieme quali sono gli aspetti migliori di ciascun patrimonio culturale e religioso per formare una comune identità, attraverso un dialogo improntato alla verità e all'amore.

Come Benedetto XVI ha ricordato per questa Giornata: “Il processo d'integrazione implica diritti e doveri” sia da parte dei migranti che da parte delle società. Esso richiede, infatti, “attenzione e impegno per la dignità esistenziale dei migranti”, ma anche “attenzione da parte dei migranti stessi ai valori offerti dalla società alla quale ormai essi appartengono”. In questo senso, Roma ed il Cimitero acattolico può dare il suo piccolo-grande contributo. La costruzione del Cimitero pose le basi per il multiculturalismo ed il rispetto verso le altre tradizioni, realizzando un grande simbolo di integrazione in una piccola area nel cuore di Roma, che H. James definì come “una mescolanza di lacrime e sorrisi, di pietre e di fiori, di cipressi in lutto e di cielo luminoso”.

Carl W. Hojer della redazione scandinava della RV








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