Mons. Pelvi: dalla "guerra giusta" alla "pace possibile"
mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia La visita ad
limina della Chiesa Ordinariato Militare l'8 febbraio dal Papa, conferma quella scelta
pastorale della Chiesa Ordinariato che è quelle di una pastorale integrata. Non si
può vivere isolati, avere una Chiesa di fronte ad altre Chiese: direi che la grazia
che il Signore dona alla Chiesa Ordinariato è quella di recepire la bellezza,
la ricchezza delle Chiese che sono in Italia e nello stesso tempo di sapere donare
se stessa nella generosità e nella pace. I militari hanno nel loro cuore la
fedeltà al Sommo Pontefice, che il 18 marzo nella Basilica Vaticana riceverà in udienza
le Forze Armate italiane. Direi che anche il Papa ha nel suo cuore i militari, come
ci dice il suo messaggio per l’ultima Giornata mondiale della Pace sul tema "Beati
gli operatori di pace". I militari si sentono pensati, sostenuti, avvertono che possono
avere un punto di riferimento, perché la pace per i nostri militari italiani è possibile.
Credo che i militari, vivendo nella carità e nella fraternità, stanno contribuendo
con il loro lavoro a questa pace possibile, cercando di mettere ormai da parte il
discorso sulla “guerra giusta”. Mi pare che il Papa con il suo Magistero stia “traghettando”
la comunità militare italiana e di tutto il mondo dall’idea della “guerra giusta”
a quella della “pace possibile”, con l’aiuto di Dio. (a cura di Luca Collodi)