La Passione-Risurrezione di Gesù in un libro del card. Lajolo
E' stato presentato mercoledì pomeriggio, alla Libreria Internazionale Paolo VI, a
Roma, il volume del cardinale Giovanni Lajolo: "Passione e Risurrezione. Riflessioni
sul Vangelo secondo Giovanni", edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Nell'ambito
dell'evento è stata presentata un'esclusiva mostra degli originali dei disegni, realizzati
dai Maestri Franco Murer e Antonio Giuseppe Lomuscio, che impreziosiscono l'opera
e che saranno in esposizione fino al 9 febbraio. Nell’introduzione al libro, il porporato
scrive: "Il tema di cui tratto non tocca le grandi questioni d’attualità, ma tra tutti
i temi possibili, quello della Passione-Risurrezione di Gesù è il tema incomparabilmente
più importante e perennemente più attuale". Al microfono di Adriana Masotti,
ascoltiamo lo stesso cardinale Giovanni Lajolo:
R. – Gesù ha
patito ed è morto per noi ed è risorto. E’ una notizia questa che non fa notizia,
però è veramente "la" notizia: è la cosa più grande che sia mai avvenuta. Infatti,
nella Passione c’è tutto l’amore di Dio per noi, e nella Risurrezione c’è tutto ciò
che Dio ci promette: quindi, sia la Passione sia la Risurrezione sono – per così dire
– la forma di vita del cristiano ed è quella per cui, anche, il cristiano non solo
nella sua vita individuale, ma nella sua vita sociale e nella sua vita di Chiesa,
realizza se stesso.
D. – Lei scrive anche che quella di Gesù è l’unica risposta
alla questione di sempre: perché il dolore, perché la morte?
R. – Certamente.
E soprattutto del dolore del Giusto. Non c’è una risposta razionale a questo interrogativo,
però c’è la risposta nella Croce di Gesù. Il fatto che Gesù, Dio fatto uomo, porti
la croce per noi, muoia per noi è un motivo sufficiente per cui io possa accettare
la mia croce. Tutto il progresso dell’umanità, in fondo, è dovuto al problema del
dolore, cioè come superare il dolore, come allontanarsi da questa realtà che ci tocca
ogni giorno. Una risposta definitiva l’abbiamo soltanto nella Croce di Gesù e nella
sua Risurrezione. Per questo, dico che è il tema più importante che la mente umana
possa concepire. Gesù ha parlato della sua Passione e Risurrezione come di una sola
realtà, quando parlava della sua esaltazione: “Quando sarò esaltato, trarrò
tutti a me”.
D. – Lei ha scelto il Vangelo di Giovanni per affrontare questo
tema della Passione e della Risurrezione e si sa che questo Vangelo ha caratteristiche
proprie, diverse rispetto agli altri. Ma perché questa scelta?
R. – Perché
mi è parso evidente che tutto il Vangelo di Giovanni è costruito in rapporto alla
Passione e Risurrezione di Gesù sin dal Prologo. Prologo che dice: “La luce risplende
nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta; è venuto tra i suoi e i suoi non l’hanno
ricevuto”… Poi, in ogni passo c’è sempre questo preannuncio della sua morte e risurrezione,
sempre.
D. – Ogni capitolo del libro è accompagnato da disegni originali di
due maestri: è un valore aggiunto alle riflessioni scritte, qualcosa che le rende
più concrete?
R. – Sì, io credo di sì. La contemplazione, infatti, va sempre
fatta non soltanto con la mente, ma va fatta anche con il nostro gusto estetico, sognando
anche un po’: non soltanto con un’intelligenza critica, ma anche con una visione,
cercando di "vedere".
D. – A chi si rivolge il suo libro e che cosa vorrebbe
suscitare nel lettore?
R. – Il mio libro non è un libro per dotti, i quali
sanno già tutto. Non è un libro per i grandi teologi. E’ un libro per il cristiano
che desidera avvicinarsi alla figura di Gesù. E’ la mia esperienza che io comunico
ai miei fratelli nella fede. Io desidero partecipare questa mia esperienza del Vangelo
che parla a chiunque legga questo libro. E che cosa desidero? Desidero che ciascuno
prenda poi in mano il Vangelo e lo legga, e lasci che il Vangelo gli parli. Quando
uno lascia che il Vangelo gli parla, è tutto. La risposta arriva naturalmente.