India: nel Karnataka la polizia arresta due cristiani, picchiati da fondamentalisti
indù
Due pastori cristiani pentecostali del Karnataka sono in carcere da tre giorni, dopo
che alcuni fondamentalisti indù li hanno aggrediti, picchiati e poi denunciati alla
polizia con false accuse di conversioni forzate e proselitismo. L'attacco - riferisce
l'agenzia AsiaNews - è avvenuto il 3 febbraio scorso nel distretto di Gadag, e per
Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), è l'ennesimo
esempio della "crescente e preoccupante intolleranza religiosa verso la minoranza
cristiana". La sera del 3 febbraio il rev. Nagesh Naik, della Gipsy Church, ospitava
un incontro di preghiera nella propria casa, a cui partecipava Mallikarjun Shingoli,
anch'egli pastore pentecostale. All'improvviso, 20 attivisti del Bajarang Dal e del
Vishwa Hindu Parishad (Vhp, due gruppi nazionalisti indù) hanno fatto irruzione, accusando
i presenti di praticare conversioni forzate dall'induismo al cristianesimo. I due
leader religiosi sono stati spogliati, insultati e picchiati. Gli aggressori hanno
poi chiamato la polizia locale, che intervenuta sul posto ha portato Naik e Shingoli
all'ospedale governativo di Mundargi. Una volta curate le ferite, gli agenti li hanno
portati in Centrale, tenendoli in stato di fermo per tutta la notte. La mattina del
4 i pastori sono potuti tornare a casa qualche ora, con l'obbligo di ripresentarsi
alla stazione di polizia. Una volta tornati, gli agenti hanno formalizzato l'accusa
secondo l'art. 295A del Codice penale indiano (atti deliberati e maligni, volti a
offendere i sentimenti religiosi o qualunque classe sociale, insultando la sua fede
o credo religioso) e li hanno arrestati. Sajan George denuncia: "Questi estremisti
continuano a disseminare odio all'interno della comunità, coltivano un clima ostile
che scaturisce tensioni e incidenti, anche nell'intimità della propria casa. Oltre
alla tolleranza e alla libertà religiosa, anche l'equilibrio, la pace e l'armonia
della società sono sotto minaccia". (R.P.)