India: al via la 25.ma Assemblea Plenaria dei vescovi
È un’Assemblea davvero speciale quella che si è aperta ieri, a Vailankanni: si tratta,
infatti, della 25.ma Plenaria della Conferenza episcopale cattolica dell’India (Ccbi).
Istituita il 22 aprile 1988 da Giovanni Paolo II, la Ccbi celebra quest’anno il suo
“giubileo d’argento”. Non solo: in questi giorni, cade anche il 50.mo anniversario
del Santuario cittadino dedicato alla Madonna della Salute. Per l’occasione, dal 9
all’11 febbraio, si recherà in India il card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione
per l’Evangelizzazione dei Popoli ed Inviato speciale del Santo Padre; domenica 10
febbraio, il porporato benedirà la nuova Chiesa di Vailankanni, dedicata a Maria,
“Stella del Mattino”. Ieri mattina, intanto, ad aprire i lavori è stata una Santa
Messa presieduta dall’arcivescovo Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India:
nella sua omelia, il presule ha esortato la Chiesa locale a crescere nella fede in
Cristo, quanto mai importante nell’attuale Anno della fede, indetto da Benedetto XVI
per commemorare il 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II. Tema principale della
Plenaria è “Il piano pastorale per la Chiesa in India”: come ha spiegato il card.
Telesphore Toppo, presidente della Ccbi, si tratta di “dare una risposta alle sfide
attuali” che la Chiesa si trova oggi di fronte. Ai lavori prendono parte oltre 160
vescovi, segretari episcopali ed esperti del settore. L’auspicio della Plenaria è
che “il giubileo d’argento non sia soltanto la celebrazione di una data storica, ma
anche un momento opportuno per un aggiornamento della vita pastorale della Chiesa
indiana, la quale presenta diverse necessità e sfide, ma anche molti legami di comunione”.
L’obiettivo è quello di “giungere ad un rinascimento cattolico della Chiesa indiana
in favore della causa della Nuova Evangelizzazione”, portando così ad “un approfondimento
della fede nei cattolici praticanti, un incoraggiamento ai non praticanti e l’annuncio
della Buona Novella ai non cristiani”. Il tutto con la speranza di “rendere l’India
migliore, promuovendo il regno di Dio in India, terra profondamente religiosa”. (I.P.)