“Fratello Narco”: l’arma del perdono per fermare la violenza della guerra dei narcos
"Hermano narco" (Fratello narco), un cortometraggio di dieci minuti, racconta la storia
di Miri, una ragazza di 13 anni che un giorno, insieme al suo fratello minore, assiste
all’omicidio dei suoi genitori, compiuto da una banda di narcos. Questo episodio tragico
si conclude con un messaggio di speranza. Miri ha deciso di abbracciare l’assassino,
in segno di perdono, andando contro le pressioni e le volontà dei parenti, che l’avevano
spinta all’odio e alla vendetta. Secondo quanto riportato dall’agenzia Fides, il video
è stato presentato il 27 gennaio nella cattedrale di Città del Messico dal cardinale
Norberto Rivera, arcivescovo di Mexico. Il perdono “è un sentimento così forte, proprio
dell’essere umano, che può trasformare una intera società”. A parlare è il sacerdote
paolino Omar Sotelo Aguilar, produttore del cortometraggio. Promuove mezzi alternativi
per superare una situazione di violenza dilagante a tal punto che “in alcune zone
del Paese ormai non si può più vivere”. “Hermano narco” sarà il primo di una serie
di 12 video, dedicati alle storie di persone in difficoltà che hanno chiesto aiuto
alla Chiesa cattolica. Solo nello scorso anno, la guerra tra i cartelli della droga
ha generato 15.000 vittime. Considerando anche i cinque precedenti, la cifra sale
a 90.000, stando ai dati rilasciati dalle Ong. (V.C.)
Bollettino del
Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVII no. 36