Un altro sacerdote è stato assassinato in Colombia. Padre José Ancizar Mejia Palomino,
di 84 anni d'età, è morto il 2 febbraio nella sua residenza, a Caldas, comune di Riosucio.
Un primo rapporto della polizia afferma che padre Mejia Palomino è stato trovato legato
al letto con segni di tortura. Un comunicato giunto all’agenzia Fides ricorda che
padre Mejia Palomino apparteneva alla diocesi di Buga, ma esercitava il suo ministero
pastorale nella diocesi di Pereira come cappellano dell'orfanatrofio "Sagrada Familia"
e nella Casa per anziani "Luisa de Marillac". Nel comunicato, il vescovo, mons. Rigoberto
Corredor Bermúdez e il presbiterio della diocesi di Pereira, esprimono cordoglio per
la sua morte. I funerali di padre Mejía Palomino si sono svolti ieri, nella chiesa
di "Nuestra Señora de La Candelaria". Proprio lunedì, il presidente della Conferenza
episcopale della Colombia, il neo cardinale Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotà,
aveva esortato tutti colombiani ad avere fiducia nei colloqui di pace che si svolgono
a Cuba fra delegati del governo e le Farc. Il cardinale aveva però denunciato la violenza
che ancora sconvolge alcune regioni del Paese, citando anche Riosucio di Caldas dove
sono state uccise diverse persone che lavorano per la riconciliazione e promuovono
la pace fra la popolazione. Soltanto lunedì scorso avevamo dato notizia dell’uccisione,
sempre il 2 febbraio, di padre Luis Alfredo Suárez Salazar, dell'arcidiocesi Villavicencio
(Meta), che si trovava in Ocaña. Secondo l’elenco realizzato annualmente dall’agenzia
Fides, nel 2012, per la quarta volta consecutiva, l’America ha registrato il numero
più alto di operatori pastorali uccisi rispetto agli altri continenti. In Colombia
nel 2012 è stato ucciso un sacerdote; nel 2011 sono stati uccisi 6 sacerdoti e 1 laico;
nel 2010 hanno trovato la morte 3 sacerdoti ed un religioso; nel 2009 sono morti violentemente
5 sacerdoti ed 1 laico. Solo nel 2013 ad oggi sono ormai 3 i sacerdoti colombiani
uccisi. (R.P.)