2013-02-05 12:23:11

Benedetto XVI: nei Paesi in guerra, le popolazioni siano protagoniste di un avvenire di pace


“Perché le popolazioni che sperimentano guerre e conflitti possano essere protagoniste della costruzione di un avvenire di pace”: è questa l’intenzione di preghiera missionaria del Papa per il mese di febbraio. Benedetto XVI mette, dunque, l’accento sul ruolo che i popoli hanno nel costruire la pace. Un’esperienza vissuta negli anni '90 in Mozambico, come sottolinea il missionario comboniano, padre Graziano Castellari, per 45 anni nel Paese africano. L’intervista è di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

R. – Io ho vissuto 8 anni della guerra in Mozambico. Ho sentito sulle mie spalle e sul mio cuore questo problema della guerra che non finiva mai e anche le sofferenze della popolazione. E’ necessario pregare perché, in queste situazioni, solo il buon Dio ci può aiutare! Pregare è una cosa molto buona e molto necessaria.

D. – Dopo la fine della guerra c’è tanto da fare, ricostruire un po’ tutto… Lei questo lo ha sperimentato. Ancora adesso è così per il Mozambico, vero?

R. – La guerra è finita, il cammino per la pace è stato vero, reale. Però c’è ancora un’altra guerra, la guerra della miseria, la guerra della povertà, la "guerra" della costruzione di un Paese più giusto e più equo.

D. – Il Papa sottolinea il ruolo delle popolazioni, mentre a volte si ha l’idea che la pace debba venire dall’alto…

R. – Certamente. Nella situazione concreta del Mozambico il popolo si muove e lavora, c’è tanta gente che vuole studiare. Anche il fatto di essersi riappacificati, anche questo è un atto eroico, un atto di buona volontà.

D. – Quale messaggio di speranza può dare l’esperienza del Mozambico, che lei ha vissuto e visto in prima persona, a popolazioni che oggi sperimentano una guerra che sembra senza fine? Il pensiero va immediatamente alla Siria…

R. - Il messaggio del Mozambico è chiaro: hanno desiderato la pace e l’hanno realizzata. Io mi ricordo la fine della guerra: il giorno che hanno firmato gli accordi di pace di Roma, ho fatto 60 km, con un camioncino pieno di gente, per andare ad annunciare a tutti, per andare a cantare e a dire a tutti: la guerra è finita! Per i popoli che sembra non abbiano speranza, anche per loro c’è una speranza!







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