Bangladesh. Nuova epidemia del Nipah virus: prima vittima a Dacca
Nelle ultime settimane, in Bangladesh, si è verificata una nuova epidemia del Nipah
virus che ha già causato 10 morti. Si tratta di un virus di recente identificazione
responsabile di una malattia che colpisce gli animali e l'uomo. Il contagio - riferisce
l'agenzia Fides - ha un tasso di mortalità molto elevato, circa il 77% dei casi. Secondo
i dati dell’Istituto di Epidemiologia, Controllo e Ricerca delle Malattie, dalla sua
prima comparsa in Bangladesh, 12 anni fa, sono stati registrati 188 casi e 146 decessi,
compresi 12 contagi e 10 morti nel 2013. L’infezione è provocata dal consumo del siero
di un albero di palma da dattero contaminato con urina o saliva di pipistrelli. Una
volta bevuto il siero, il virus infetta il corpo umano e a sua volta può essere trasmesso,
attraverso il contatto fisico, ad altro essere umano. L’inverno in Bangladesh, che
va da dicembre ai primi di febbraio, è la stagione in cui il siero, bevanda molto
comune nelle aree rurali del Paese, viene raccolto. Le epidemie in genere colpiscono
un gruppo di 10 distretti (Meherpur, Noagoan, Rajbari, Faridpur, Tangail, Thakurgaon,
Kushtia, Manikgonj, Rajshahi, e Lalmonirhat) conosciuti come la “fascia Nipah”. Tuttavia,
a gennaio di quest’anno, a Dacca è stata registrata la prima vittima in assoluto nella
capitale bengalese. La più recente è un neonato contagiato e morto nella città portuale
di Chittagong. Non ci sono cure nè farmaci disponibili, l’unica prevenzione consiste
nell’informare le persone a non bere il siero avvelenato. Secondo l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, nonostante si registrino solo poche epidemie di Nipah virus,
esso può contagiare una vasta gamma di animali e provocare malattie gravi, caratterizzate
da infiammazione del cervello o malattie respiratorie, oltre che la morte di esseri
umani. Identificato per la prima volta nel 1999, durante una moria tra gli allevamenti
di suini in Malesia, il virus ha fatto registrare finora oltre 12 epidemie, tutte
in Asia meridionale. (R.P.)