20 anni di Catechismo: la fede è un atto comunitario
Non si crede da soli. La fede, nella Chiesa, è un dono personale di Dio e insieme
un'esperienza spirituale collettiva. Su questo aspetto si concentra la 13.ma puntata
del ciclo dedicato dal gesuita, padre Dariusz Kowalczyk, al Catechismo della
Chiesa cattolica, a 20 anni dalla sua pubblicazione:
La fede come
la libera risposta dell’uomo a Dio è un atto personale. Perciò, nessuno può essere
costretto a credere. Si! Nella storia non mancano gli esempi della religione imposta
agli individui e ai popoli. Però, la religione imposta non significa fede. D’altro
lato bisogna notare che la fede cristiana non è un atto soggettivo e isolato. Nel
Catechismo leggiamo: “Nessuno può credere da solo, così come nessuno può vivere da
solo. Nessuno si è dato la fede da se stesso” (CCC 166). Riceviamo infatti la fede
da altri e ad altri la trasmettiamo.
La maggior parte dei cristiani ha ricevuto
il battesimo qualche settimana o qualche mese dopo la nascita. Poi, la comunità della
Chiesa, a partire dai genitori, si è occupata della nostra educazione religiosa. Perciò,
quando qualcuno dice “io credo” questo vuol dire anche “noi crediamo”. Oggi possiamo
trovare gli slogan: “Cristo – sì, la Chiesa – no”, cioè “Credo in Gesù Cristo, ma
l’insegnamento della Chiesa non m’interessa più di tanto”. Quel modo di pensare però
è poco ragionevole. Solo grazie alla comunità dei primi cristiani, cioè grazie alla
Chiesa del I secolo, conosciamo Gesù di Nazareth e possiamo prendere in mano il Nuovo
Testamento. Se rigettiamo la Chiesa che da venti secoli racconta la storia di Gesù,
come possiamo pretendere di poter credere in quel Gesù?
Il Catechismo ci ricorda
che secondo il “Rituale Romano” il ministro del battesimo domanda al catecumeno: “Che
cosa chiedi alla Chiesa di Dio?”. La risposta è: “La fede”. La fede che dona la vita
eterna. Perciò, anche se la salvezza viene solo da Dio, noi professiamo la Chiesa
come Madre della nostra nuova nascita (cf. CCC 169). Da questa Madre riceviamo tante
cose: la Parola, i sacramenti, le usanze tradizionali, molti amici, e alla fine, la
vita eterna.