2013-02-02 15:54:42

“30 anni sul campo”: Network gesuita pubblica raccolta di documenti sulla lotta all’Aids in Africa


Era il 1981 quando veniva diagnosticato il primo caso al mondo di Aids. A poco più di trent’anni da quella drammatica data, l’Ajan (African Jesuit Aids Network) ha dato alle stampe un volume, intitolato “Aids–30 anni sul campo: riflessioni di fede sull’epidemia in Africa”. Il libro, pubblicato insieme alle Edizioni Paoline africane, raccoglie gli scritti di 29 padre gesuiti e di altre personalità coinvolte nella risposta della Chiesa cattolica alla patologia dell’Hiv nel continente africano. “Le riflessioni – spiega una nota dell’Ajan – hanno approcci teologici, filosofici e sociologici, in una prospettiva che guarda all’etica e ai diritti umani, così come all’ottica, più immediata, delle cure e dei trattamenti sanitari da mettere in atto”. Curato, nella sua edizione, da padre Paterne Mombé Sj, coordinatore dell’Ajan, il volume “contribuisce ad esaminare la risposta necessaria all’Aids da diversi punti di vista, rivelando che la consapevolezza di una comprensione sfaccettata della malattia è fondamentale per offrire soluzioni efficaci e sostenibili”. Suddiviso in quattro sezioni, il libro esamina il quadro delle nuove prospettive; espone i punti di vista socio-economici e culturali; presenta considerazioni sui diritti umani e sui risvolti etici; affronta un punto cruciale, ovvero l’accesso universale alle cure, e si conclude con la spiegazione della risposta della Chiesa, sia nella teoria che nella pratica. La prefazione della raccolta è stata scritta dall’arcivescovo di Abuja, John Onaiyekan, che afferma: “Gli autori e gli editori di questo volume hanno reso un grande servizio a tutti coloro che, sia all’interno che all’esterno della Chiesa cattolica, sono davvero preoccupati per la pandemia di Aids”. “La raccolta di materiale di così alto livello – continua il porporato – offre un ricco ‘menù’ a tutti coloro che desiderano acquisire nuove conoscenze sulla lotta all’Aids in una prospettiva di fede, e sulle iniziative portate avanti dalla Chiesa cattolica”. In particolare, spiega l’Ajan, il libro lancia “un appello all’educazione per prevenire la diffusione del virus dell’Hiv, rendendo la giustizia e l’equità sociale strumenti di lotta alla pandemia”. Ribadendo, inoltre, la necessità di un approccio “basato sui diritti umani e sull’etica cristiana”, il volume invita ad “una gestione globale delle necessità degli individui, delle famiglie e delle comunità, con particolare riferimento ai bisogni pastorali e spirituali degli ammalati”. La speranza, conclude il card. Onaiyekan, è che “ci sia vita dopo l’Hiv: la lotta deve continuare”. (I.P.)







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