2013-02-02 14:15:53

Mali, Hollande in visita. I vescovi per la riconciliazione nazionale


“La sicurezza è tornata ma la lotta non è finita”: queste le parole del presidente francese, Francois Hollande, oggi in visita nel Mali, dove la Francia è intervenuta militarmente accanto all’esercito locale l’11 gennaio scorso. Intanto, un appello alla riconciliazione nazionale arriva anche dalla Conferenza episcopale locale. Roberta Barbi:RealAudioMP3

Una grande accoglienza è stata quella riservata oggi dal Mali al presidente francese, Hollande, arrivato a Sevare con tre ministri del suo governo, Laurent Fabius, delega agli Esteri, Jean-Yves Le Drian (Difesa) e Pascal Canfin (Sviluppo). Accompagnato dal capo di Stato ad interim, Dioncounda Traoré, Hollande si è recato a Timbuctu, la città del nord che l’esercito maliano e le truppe francesi hanno liberato dai ribelli jihadisti, dove ha visitato la “moschea di fango” di Djinguereber, e la biblioteca Ahmeda Baba, semidistrutta nel corso del conflitto. “Siamo venuti anche per mostrare che sono i musulmani stessi ad aver liberato il proprio territorio – ha detto - Timbuctu tornerà a brillare”.

L’intervento francese nel Paese è iniziato l’11 gennaio scorso, dopo che gruppi armati islamici legati ad Al Qaeda, che già avevano occupato il nord del Mali nel marzo 2012, hanno sferrato la loro offensiva anche contro il sud. Ora, le operazioni si concentrano nell’area di Kidal, dove sono in corso le trattative per poter accedere alla città senza l’uso della forza. Hollande ha specificato che lo scopo dell’operazione è consegnare il Paese al suo presidente, il quale, da parte sua, ha affermato di contare sulla Francia per neutralizzare i terroristi. Nel pomeriggio, poi, il presidente francese e quello maliano sono attesi nella capitale Bamako, dove Hollande pronuncerà un discorso di esortazione ai Paesi africani affinché sostengano la Francia nella promozione del dialogo politico e della riconciliazione nazionale in Mali. Secondo alcune fonti, Hollande potrebbe anche annunciare un ritiro anticipato delle truppe francesi.

Sulla necessità di affrontare la sfida della riconciliazione nazionale si erano soffermati ieri anche i vescovi maliani: in un’intervista alla Fides, il segretario generale della Conferenza episcopale locale, don Edmond Dembele, ha riferito quanto detto al presidente nel loro recente incontro. “Riconciliazione nazionale in Mali significa innanzitutto riconciliare le diverse comunità che vivono nel nord, come tuareg, arabi, sonrai e altre – ha ricordato – e ottenere la riconciliazione attraverso il perdono”. Sul nuovo flusso di sfollati interni che le operazioni hanno causato, il sacerdote ha dato la sua testimonianza: “La Chiesa fa quel che può e la Caritas è mobilitata – ha aggiunto – nelle prossime settimane sono previste almeno due collette speciali per i rifugiati”.







All the contents on this site are copyrighted ©.