Celebrazioni in Russia per il 70.mo della battaglia di Stalingrado
Si celebra in questi giorni in Russia il 70.mo anniversario della battaglia di Stalingrado,
il più sanguinoso confronto armato del secolo scorso, nel quale le truppe sovietiche
ebbero la meglio sull’assedio nazista. Il presidente, Vladimir Putin, ricevendo ieri
al Cremlino oltre 200 veterani, ha detto: “Bisogna mantenere vivo il ricordo di quell’evento”,
che segnò una svolta nelle vicende del secondo conflitto mondiale. Da Mosca, Giuseppe
D’Amato:
Per l'occasione,
Volgogrado è tornata a chiamarsi Stalingrado come un tempo. E' qui sul Volga, che
le Armate dell'Asse vennero fermate. Giovedì 31 si è tenuta una vera e propria cerimonia
storica con la ripetizione della resa del feldmaresciallo von Paulus negli scantinati
dei grandi magazzini. Oggi, invece, si ricorda la fine definitiva della battaglia
più sanguinosa del XX secolo. E pensare che all'inizio dell'estate '42 la città non
era considerata un obiettivo primario. Il Volga, invece, era il traguardo da raggiungere
per Hitler. Oltre, veniva propagandato, cominciava l'Asia.
I tedeschi si fecero
imbottigliare dopo che il 23 agosto Stalingrado fu ridotta, da un bombardamento aereo
a tappeto, a un cumulo di macerie come nel '37 Guernica in Spagna. Quindi, l’assalto
mai completato con alcune sacche di resistenza e il successivo accerchiamento sovietico
agli assalitori a metà novembre. I dati finali delle vittime sono spaventosi. I tedeschi
ebbero 60 mila morti e 130 mila prigionieri. I sovietici tra mezzo milione e un milione
di caduti, mentre 9.796 civili, tra cui 994 bambini, sopravvissero nelle fogne a quei
cinque mesi di folle lotta. La Guerra fredda, ormai concordano molti specialisti,
non ha permesso all’opinione pubblica occidentale la giusta comprensione dell’immane
tragedia di Stalingrado. Queste giornate vogliono ora riaffermarla.